martedì 23 aprile 2013

SUGGERIMENTO 5x1000

ci permettiamo un suggerimento...

AI GIOVANI RICERCATORI
DELL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
5x1000
 
Codice Fiscale: 80007010376

mercoledì 17 aprile 2013

TRANSIENT LUMINOUS EVENTS (conferenza)

Si è tenuta a Ferrara, il 5 aprile scorso, una conferenza dal titolo L'ATMOSFERA TERRESTRE TRA QUIETO VIVERE E FENOMENI ESTREMI.
L'oratore, Enrico Arnone, astrofisico (Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, CNR, Bologna)
Abstract
L'emozione più grande raccontata dagli astronauti è poter guardare la sfera blu della Terra avvolta
nella sua atmosfera. Ogni giorno ne respiriamo l'aria e godiamo del suo clima mite e dei suoi frutti.
A volte invece sorgono condizioni estreme, come il ghiaccio dei poli, la siccità dei deserti, fulmini,
tempeste e uragani. Sono proprio questi eventi estremi che ci chiedono una continua attenzione e
studio dell'atmosfera. Immancabilmente si scoprono fenomeni prima sconosciuti, come nel caso
degli eventi luminosi transienti ed emissioni di raggi gamma sopra i temporali. Tra quieto vivere ed
eventi estremi, esploreremo insieme l'atmosfera e i suoi aspetti meno conosciuti.

mercoledì 3 aprile 2013

I TERREMOTI DI MARZO IN ITALIA [INGV]

Sul blog dell'INGV un rendiconto dei terremoti in Italia nel marzo 2013

Italia sismica: i terremoti di Marzo 2013 

Nel mese di Marzo 2013 sono stati registrati poco più di mille terremoti,  esattamente 1002 In media ci sono stati oltre 32 eventi sismici al giorno.

venerdì 29 marzo 2013

PULSAZIONE MAGNETICA REGISTRATA DALLA RETE ITALIANA OPENLAB VLF OBSERVATORY

Le esplosioni solari dei giorni passati hanno fatto sentire i loro effetti: il vento solare, giungendo sulla Terra, ha perturbato violentemente il campo magnetico.
 
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 2013, tra le 00 e le 02 UTC (tra le 01 e le 03 CET), le stazioni di Cumiana (TO), Medicina (BO), Sogliano al Rubicone (FC) e Monte Etna (CT) della rete italiana Openlab VLF Observatory hanno rivelato alla frequenza di 0.5 Hz una pulsazione magnetica, nota in letteratura come Pc1, tra le più intense e belle degli ultimi anni.

La stazione ULFO del CIPH-INAF di Medicina (Bologna), della quale pubblichiamo lo spettrogramma e la restituzione sonora dei segnali accelerata di 1000 volte (in formato MP3), è quella che ha osservato il fenomeno con maggiore chiarezza rispetto al rumore di fondo naturale ed agli inevitabili disturbi ambientali.





Collaborazione di Renato Romero (Openlab VLF Observatory/Radio Waves below 22 kHz)


giovedì 7 marzo 2013

AIUTIAMO LA "CITTA' DELLA SCIENZA"

un invito a sottoscrivere l'appello della Città della Scienza per la rinascita del primo Science Centre italiano

Bonifico bancario
IBAN: IT41X0101003497100000003256
Causale: Ricostruire Città della Scienza
Intestato a Fondazione Idis – Città della Scienza


Su CambioMerci è stata attivata una pagina dedicata attraverso cui i professionisti e le imprese possono offrire le proprie competenze e/o materiali utili a riavviare nel minor tempo possibile le attività di Città della Scienza





martedì 5 febbraio 2013

IPOTESI SUI FENOMENI DI HESSDALEN


Nell'autunno del 2012 un ristretto team di ricercatori italiani si e recato, come avviene periodicamente dal 2000 ad oggi, nella valle norvegese di Hessdalen, nel comune di Holtalen a circa 22 km a nord di Røros e a circa una novantina a sud di Trodheim.
La breve missione aveva lo sopo in partenza di identificare una zona dove installare una  nuova stazione  (ne esiste già una) automatica per il monitoraggio di fenomeni luminosi in atmosfera. "eventi"  che da alcuni decenni sono documentati nella Valle dal Project Hessdalen.
Il partner italiano del Project Hessdalen, dal 2000, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH) pubblica ora nel suo sito nella sessione ARTICOLI una "dissertazione", come gli stessi autori la definiscono, su una proposta di ipotesi.

il web-site del CIPH

HESSDALEN: UNA PERFETTA “BATTERIA NATURALE”
di Jader Monari, 
Stelio Montebugnoli
Romano Serra

Riassunto
     Gli autori, in questa dissertazione, non intendono offrire la soluzione dell’origine dei fenomeni di Hessdalen, ma semplicemente presentare una raccolta di considerazioni fisiche, da correlare ad una ipotesi sulla  natura del fenomeno, basata su sperimentazione e misure sul campo. Gli autori ritengono che ciò possa, essere di stimolo ad una ricerca più approfondita da parte di esperti dei diversi ambiti scientifici.
Dopo 12 anni di approfondite ricerche, con periodiche missioni in Norvegia, gli autori sono del parere di essere giunti ad un importante tassello per la comprensione di questi fenomeni.
Proponiamo “un modello elettrochimico” che può diventare un’ipotesi da verificare ulteriormente con gli strumenti.
Le anomalie elettriche registrate e la peculiarità geologico‐minerali della struttura della valle possono aiutarci a formulare un’utile ipotesi di lavoro. I sopralluoghi futuri potranno convalidare, a parere degli autori, riflessioni su ciò che qui si definisce “batteria naturale”..

L'articolo è gratuitamente disponibile nel link poco sopra citato, ma non manca però la possibilità, trattandosi di un comitato privato non a scopo di lucro, di fare una donazione via PayPal [in basso a destra nella HomePage], per sostenere la ricerca.

Per chi volesse approfondire, sullo stesso sito è possibile scaricare numerosi articoli, newsletter, ecc. Il CIPH gestisce inoltre il sito CIPH-SOSO sulla strumentazione per il monitoraggio in atmosfera e con una pagina dedicata all' International Project Hessdalen Workshop 2006

Il blog che state seguendo è autorizzato a ricevere commenti su questo post e sull'articolo di Monari et al.




venerdì 1 febbraio 2013

STS-107, COLUMBIA. IN MEMORIA

Il post "16 gennaio, dieci anni fa... Columbia partiva per la sua ultima missione" dedicato alla tragica missione spaziale dello space shuttle e alla drammatica fine del suo equipaggio, trova qui oggi, 1 febbraio 2013, a dieci anni da quel fatto, un breve ricordo, un rimando senza commenti ma accompagnato solamente da qualche link del materiale presente sul web.

CIPH-SOSO da oltre sei anni impegnato nel monitoraggio dei TLE (Transient Luminous Events) ricorda in particolare Ilan Ramon, il primo astronauta israeliano (primo a destra nella foto). A lui era affidato il progetto a bordo di Columbia per l'osservazione dei TLE.

mercoledì 30 gennaio 2013

INGV: IL RUMORE DEL TERREMOTO

Seneca, 4 a.C., 65 d.C.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sul suo blog pubblica oggi un interessante articolo su "RUMORE E TERREMOTO".
Invitiamo alla lettura e ad eseguire i link proposti, tra questi è possibile anche puntare su un "Catalog of Earthquake Related Sounds" che contiene oltre 1000 registrazioni sonore (tra queste una dal Friuli del 1976).
Anche i due recenti eventi sismici (in Garfagnana e nel Mar Ligure) hanno fatto registrare segnalazioni di suoni e rumori.
Ne parlava anche Seneca nel libro VI (13.5) de Naturales quaestiones: “...antequam terra moveatur, solet mugitus audiri”.
Ricordiamo che il nostro BLOG NEWS ha dato ampio spazio a questa problematica qui e sui siti web di riferimento, qui, ad esempio.

venerdì 25 gennaio 2013

GARFAGNANA: SISMA 4.8

Un terremoto di M 4.8 si è verificato alle 15.48 italiane in Garfagnana in prossimità del confine regionale Toscana/Emilia-Romagna, sul versante toscano, in provincia di Lucca.
Una traccia del sisma è stata registrata anche dalla stazione OPEN LAB VLF di Cumiana (TO).
Non sono invece pervenute, al momento, segnalazioni di registrazioni da altri  strumenti  del circuito Open Lab VLF Observatory, al quale partecipa anche CIPH-SOSO dalla stazione di Medicina (BO)

 Questo il tracciato del geofono installato a Cumiana
© 2013 www.vlf.it

AGGIORNAMENTO DEL GIORNO DOPO
qui

domenica 20 gennaio 2013

HESSDALEN: SERVIZIO DI VOYAGER (RAI2)

 

La trasmissione televisiva su RAI 2 VOYAGER ha presentato nella puntata del 14 gennaio 2013, un servizio realizzato durante la missione autunnale realizzata nel 2012 alla quale hanno partecipato 
Jader Monari, Romano Serra, Germano Bianchi e Gilberto Forni.

Su Youtube si può visionare il servizio, che in particolare tratta la ricostruzione storica del Project Hessdalen e le nuove ipotesi che si stanno affacciando sulla possibile natura dei fenomeni luminosi  che anche in Norvegia avvengono da molti anni. Il servizio è suddiviso, su Youtube,  in tre parti: PARTE1, PARTE2 e PARTE3.

Jader Monari
Romano Serra
Germano Bianchi
Gilberto Forni

Il Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen ringrazia il team di Embla2012 e RAI2 Voyager per l'attenzione

mercoledì 16 gennaio 2013

16 GENNAIO, DIECI ANNI FA... "COLUMBIA" PARTIVA PER LA SUA ULTIMA MISSIONE

Columbia era il nome dello Space Shuttle che il 16 gennaio 2003 iniziava la sua impresa, impresa che terminerà nella più completa tragedia il I° febbraio quando si disintegrerà con tutto il suo equipaggio composto da sette astronauti, cinque uomini e due donne. Rick Husband, il comandante; William McCool, pilota; Michael Anderson, specialista di missione, fisico addetto allo svolgimento del programma scientifico; Ilan Ramon, il primo astronauta israeliano, specialista di missione; Kalpana Chawla, indiana naturalizzata statunitense, ingegnere aerospaziale; David Brown, biologo e medico di bordo, specialista di missione; Laurel Clark, anche lei medico, specialista di missione con una ricerca sui tessuti tumorali.
STS107 era il nome in codice della spedizione internazionale. Gli scopi, gli esperimenti erano molteplici, tanto da far dire a Laurel Clark nella sua ultima e-mail ai suoi famigliari e a suo figlio il giorno prima della disgrazia: "... è una missione splendida e siamo occupati a fare scienza a tempo pieno. Solo avere un attimo per scrivere una e-mail è una cosa preziosa...". Subito dopo  però aggiungeva: "Ho visto certe immagini incredibili: fulmini che si diffondevano sul Pacifico, l' Aurora Australis che illuminava l' intero orizzonte visibile con sotto il bagliore delle città australiane...".



E un occhio attento a quanto avveniva nello spazio se lo concedeva anche Ilan Ramon tanto  da catturare strumentalmente un TLE (Transient Luminous Event) come raccontiamo in altro post ... incredibili fulmini.

in ricordo




mercoledì 9 gennaio 2013

INGV: UN ANNO DI TERREMOTI

Nel 2012 si sono verificati all'interno dei confini italiani, 44 terremoti al giorno. Lo rivela un report dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). 10 i sismi con valore uguale o superiore 5.0, tutti, escluso uno, in Emilia-Romagna.


venerdì 28 dicembre 2012

BROWN MOUNTAIN LIGHTS

Il blog IL LABORATORIO DELLE ANOMALIE dedica oggi un post dal titolo "29 novembre. Una telecamera sul Brown Mountain" ai primi passi di un sistema per il monitoraggio della volta celeste messo in funzione dall'astronomo Daniel Bruce Caton, docente di Fisica e Astronomia, all'Appalachian State University a Boone, North Carolina (USA).

Daniel Bruce Caton
Caton, da almeno il 1997 è impegnato anche nell'analisi scientifica del fenomeno [attestato nella zona fin dal 1771] delle cosiddette "luci" della Brown Mountain,  una zona che è parte del Blue Ridge Parkwey, 755 km lungo la catena montuosa Appalachi nella riserva indiana Cherokee in North Carolina. 



Il 19 febbraio 1913 i giornali della contea riportavano che George Otis Smith, direttore del U.S. Geological Survey, si era impegnato ad indagare sui fenomeni luminosi.


Il post del Laboratorio delle Anomalie, ad un secolo da questa informazione, riapre la questione su queste oservazioni che a tutto diritto possono accostarsi ai fenomeni luminosi di Hessdalen, Norvegia. Fenomeni apparentemente ripetitivi che trovano nelle difficoltà di approccio strumentale, dovuto all'imprevidibilità e casualità dei tempi e dei luoghi dove appaiono se ancora sfuggono ad un esame scientifico. Solo una lunga serie di registrazioni strumentali potrebbe permettere a questi eventi di passare dal dominio del mistero a quello della conoscenza scientificamente corretta. Materia per ricercatori e non solo di vivaci canzoni country...

lunedì 24 dicembre 2012

I fenomeni di Hessdalen in un racconto di Tullio Regge

l'Autore, Tullio Regge nasce a Torino nel 1931. Nel 1952, sempre nel capoluogo piemontese, si laurea in fisica e dal 1954 al 1956 è alla Rochester University dove consegue il Ph.D in fisica.
Tra il 1958 e il 1959 è al Max Planck Institute di Monaco di Baviera, dove interagisce con Werner Karl Heisenberg e proprio a questo periodo risalgono i suoi contributi alla formalizzazione dei processi di urto di particelle ad alte energie, dove sviluppa il concetto di momento angolare complesso e di poli (i cosiddetti "Poli di Regge") della matrice d'urto, usati poi nella fisica delle alte energie. Nel 1961 ottiene la cattedra di fisica teorica all'Università di Torino.
Negli anni '60 e '70 si reca negli Stati Uniti, prima alla Princeton University e poi all'Institute for Advanced Study, di cui diventa membro nel 1964 e che lascia definitivamente nel 1979. Negli anni Sessanta, in collaborazione con J. A. Wheeler dà importanti contributi allo studio della metrica di Schwarzchild che caratterizza i buchi neri, e successivamente introduce il concetto di gravità discreta. Insegna teoria quantistica della materia al Politecnico di Torino.
E’ stato anche Parlamentare Europeo dal 1989 al 1994. Il 20 febbraio 1994 Tullio Regge presentava al Parlamento Europeo una sua “Proposta per la costituzione di un centro per fenomeni atmosferici sconosciuti”.

La Tormenta e la Stringa
Nel febbraio del 2001 si è recato ad Hessdalen, Norvegia, dove da numerosi anni sarebbero documentati fenomeni luminosi in atmosfera apparentemente ripetitivi, con due suoi colleghi, e da questa visita...
Tullio Regge (2002)
La Tormenta e la Stringa
(illustrazioni di Nico Conti)

sabato 22 dicembre 2012

ANALISI DEL "SUONO SISMICO"

Tre italiani sono gli autori di un articolo che uscirà prossimamente sulla rivista  GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS
Tosi, Patrizia; Sbarra, Paola e De Rubeis, Valerio
EARTHQUAKE SOUND PERCEPTION
 
Abbiamo dedicato molto spazio su questo blog ai "suoni" correlabili, se non decisamente correlati ad eventi sismici.
http://ciph-soso.blogspot.it/#!/2011/01/vittorio-veneto-tv-il-ritorno-dei.html
http://ciph-soso.blogspot.it/#!/2012/06/sisma-friuli-venezia-giulia-m-45.html
http://ciph-soso.blogspot.it/#!/2012/05/attivita-sismica-del-20-maggio-2012.html
invitando i lettori anche a comunicare la parcezione di suoni e/o rumori durante eventi sismici.

I ricercatori, tutti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma, hanno analizzato 77.000 questionari giunti attraverso il sito web  dell'istituto constatando, prima di tutto, che
Il suono è un effetto prodotto da quasi tutti i terremoti.  
Una percentuale significativa di intervistati ha permesso di stabilire che il "suono" appare proporzionale al logaritmo della distanza epicentrale del sisma e linearmente dipendente dalla magnitudo, in linea, cioé, con il comportamento dello spostamento del terreni. Anche se questo risultato si basa su dati esclusivmente italiani, uno studio simile basato sulla sismicità francese suggerisce conferma e validità di questa osservazione. Tosi, Sbarra e De Rubeis hanno anche trovato che, la percezione uditiva dei suoni da terremoto aumenta con l'intensità macrosismica osservata, e questo potrebbe portare alla possibilità di contabilizzare l'udibilità del suono in una  valutazione dell'intensità, la magnitudo influenzerebbe quindi questo comportamento, rendendo i piccoli eventi sismici  più facili da riconoscere.

vedi:
Zhigang Peng, del Georgia Institute of Technology  ha  convertito in file audio le oscillazioni del sisma di magnitudo 9.0 che ha colpito il Giappone nel 2011.

Registrazione suono del terremoto in Irpinia 23 novembre 1980 

venerdì 7 dicembre 2012

POSITIVO MONITORAGGIO DEI TRANSIENT LUMINOUS EVENTS

Proseguono le osservazioni di TLE, "Transient Luminous Events", in special modo da parte della rete osservativa IMTN - Italian Meteor and TLE Network -, confermando così il primo mese invernale del nostro calendario, dicembre, come un ottimo periodo osservativo.
La settimana dal 3 al 9 dicembre ha rilevato numerose osservazioni dal Piemonte all'Abruzzo passando per Emilia-Romagna [vedi quiqui, qui e qui]. Ricordiamo al lettore che i TLE sono eventi ad alta quota e di brevissima durata, quindi praticamente non visibili ad occhio nudo e che hanno la loro genesi in zone anche moto distanti dal punto di osservazione, d esempio molte sono le osservazioni di eventi sopra Croazia, Slovenia rep. Ceca, Bosnia registrati dalle stazioni italiane IMTN.


presentiamo di seguito alcune immagini statiche ed alcuni link di filmati dalla stazione di Medicina (BO) del CIPH-SOSO, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen-Smart Optical Sensors
Observatory.

  
 l'immagine identificativa del software di monitoraggio


giovedì 18 ottobre 2012

MONITORAGGIO DELLA BANDA RADIO ULF

Si chiama ULFO, Ultra Low Frequency Observatory, lo strumento da oggi operativo presso la stazione sperimentale HeRA del Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH-SOSO) nei pressi di Medicina (BO). Grazie alle collaborazione del RADIO WAVES BELOW 22 kHz con il suo progetto OPEN LAB, l'osservatorio intende contribuire alla raccolta dati in questa particolare zona della banda radio dove si stanno accentrando gli interessi dei ricercatori in vari settori: dalla sismologia ai fenomeni in atmosfera come fulmini, fulmini globulari, TLE (Transient Luminous Events) e più generalmente i Luminous Transient Phenomena in the atmosphere.

Medicina: il container dove alloggia ULFO





domenica 26 agosto 2012

"That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind"

Un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l'umanità. Queste le prime parole del primo uomo sulla Luna. Era Neil Armstrong ed era il 20 luglio del 1969.  Oggi il "moonwalker" storico e per eccellenza è scomparso a 82 anni a seguito di complicazioni post operatorie per un intervento al cuore.
Assieme a Edwin 'Buzz' Aldrin e Michael Collins su una navicella spaziale battezzata Aquila, dodici anni dopo il lancio del primo satellite artificiale URSS, riagganciava gli USA alla testa della conquista spaziale: "Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata", proclamava il comandante della missione, questo ingegnere dell'Ohio considerato, da giovane, un po' nerdy, imbranato. Sembra quasi un film hollywoodiano, ma è una realtà della storia dell'umanità.

aggiornamento del 27 agosto 2012
Science@NASA invita a leggere una storia retrospettiva  
su Neil Armstrong e Buzz Aldrin: la storica visita al Mare della Tranquillità.
Full Story qui


mercoledì 8 agosto 2012

NUBI NOTTILUCENTI E METEORE

Le nubi nottilucenti, 'NLC' secondo le nuove ipotesi scientifiche un ingrediente chiave per la formazione delle NLC giunge dallo spazio esterno.

 "Abbiamo rilevato pezzi del cosiddetto 'fumo di meteora', ovvero micro-meteoriti inserita nelle nuvole nottilucenti", riferisce James Russell di Hampton University, ricercatore principale della missione AIM NASA per studiare il fenomeno. "Questa scoperta supporta la teoria che la polvere meteorica, definita Meteoric Smoke, fumo meteoritico, è l'agente di nucleazione attorno al quale le NLC si formano".

Le prime ricerche sulle NLC risalcono alla fine del 19esimo secolo.  specialmente al Nord, osservatori del cielo li notarono nel 1885 circa due anni dopo l'eruzione del  vulcano Krakatoa La cenere dal vulcano indonesiano causò immediatamente splendidi tramonti. Un osservatore in particolare, il tedesco T.W. Backhouse, che è spesso accreditato come lo  scopritore delle NLC.
La cenere del Krakatoa come unica causa delle prime NLC col tempo sbiadì poiché dopo oltre 120 anni le NLC sono ancora sufficientemente osservate, e forse anche aumentate.

Mark Hervig, del GATS Inc, che ha guidato il team che ha trovato la connessione extraterrestre, afferma:  ".... abbiamo scoperto che circa il 3% di ogni cristallo di ghiaccio in una nuvola luccica è meteoritico"

Il sistema solare interno è disseminato di meteoroidi di tutte le forme e dimensioni - da un asteroide di una certa dimensione a granelli microscopici di polvere. Ogni giorno la Terra divora tonnellate di materiale, per lo più di piccole dimensione. Quando un meteoroide ha colpisce la nostra atmosfera e brucia, si lascia alle spalle una nebbia di minuscole particelle sospese ad altitudini dai 70 ai100 km sopra la superficie terrestre.

Non è un caso, secondo i ricercatori che la NLC  si formino a 83 km di altezza, esattamente all'interno della zona di "fumo di meteora".


fonte:  http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2012/07aug_meteorsmoke/

sabato 4 agosto 2012

TRAPPA GROUP [TRAnsient Plasmas in Planetary Atmospheres]

Il gruppo TRAPPA opera in Spagna dal 2008 sotto gli auspici della CSIC, Agencia Estatal Consejo Superior de Investigationes  Cientificas,  e IAA, Istituto de Astrofisica de Andalucia.


A giugno di quest'anno, il gruppo spagnolo ha organizzato, unitamente ai due enti che lo supportano il  
TAS-IS  [Thunderstorm Effects on the Atmosphere-Ionosphere System], Summer School 

a Torremolinos, Malaga. Qui li programma e qui i proceedings

TAS-IS vede un centinaio di ricercatori internazionali impegnati dal 2011 al 2016 a preparare la comunità di ricerca europea ed internazionale per le missioni spaziali ASIM [*] e TARANIS [*] previste per il 2013 e il 2014. 
Le missioni analizzeranno le proprietà delle nubi temporalesche, le onde gravitazionali atmosferiche e le scariche elettriche in questi eventi. Si studieranno, con strumenti dedicati, i TLE e i TGF e le loro possibili correlazioni. Per la prima volta, inoltre, le osservazioni avverrano simultaneamente dallo spazio, tramite satelliti artificiali (vedi post del 15 luglio, Eventi Luminosi Transitori: ISS "Expedition31" cattura "red sprite"), e da terra con postazioni di monitoraggio ma anche con palloni lanciati a varie altitudini 


venerdì 3 agosto 2012

ANCHE IN ITALIA LA BIBLIOTECA DIGITALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA


Informazioni, dati e documenti saranno messi a disposizione  della comunità scientifica e della società civile. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra CNR e MIUR: il primo progetto del genere in Italia, anche per colmare il nostro gap nel contesto internazionale. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative previste dall’Agenda digitale italiana

Una biblioteca digitale aperta alla comunità scientifica e al sistema Paese: istituzioni, imprese, cittadini. Questa l’iniziativa attivata in collaborazione dal Dipartimento per la digitalizzazione della Pa e l'innovazione tecnologica e dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), nell'ambito del protocollo di intesa siglato dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo e dal Presidente del CNR, Luigi Nicolais.
“In internet, le biblioteche digitali rappresentano spazi aperti, reali e virtuali, dell’informazione e della conoscenza, indipendentemente dalla collocazione fisica dei dati e dalla localizzazione dell’utenza”, commenta il ministro della ricerca, Francesco Profumo. “Questo progetto, denominato ‘Science & technology digital library’, prevede la realizzazione di servizi innovativi che consentano l’accesso e il riutilizzo dei dati scientifici e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate. L’obiettivo è assicurare la massima diffusione della conoscenza quale elemento fondamentale per il progresso civile, economico e culturale, rendendo trasparenti e comprensibili i processi della ricerca scientifica e tecnologica (open science) e disponibili i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici (open access)”.
La ‘Science & technology digital library’ si inserisce tra le iniziative dell’Agenda digitale italiana che mirano a sfruttare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per favorire innovazione, crescita economica e competitività, in linea con l’Agenda digitale europea (Strategia Eu 2020). “Questa biblioteca digitale, la prima del genere in Italia, prende le mosse dal nostro articolato sistema bibliotecario, caratterizzato da multidisciplinarietà e specializzazione dei servizi”, spiega Maurizio Lancia, direttore dell’ufficio Sistemi informativi e documentali del CNR. “E punta a favorire l’interconnessione, l’interoperabilità e lo scambio di dati e informazioni con i principali sistemi informativi nazionali e internazionali, a potenziare e qualificare ulteriormente i servizi digitali già offerti e a porre le basi per un Sistema nazionale dell’informazione scientifica. Nella logica ‘open’, il progetto favorirà strategie e iniziative cooperative per l’accesso aperto e certificato a pubblicazioni scientifiche, documenti di ricerca, dati scientifici, tecnici, statistici, attività e programmi di ricerca, expertise”.
Rispetto al contesto internazionale, la produzione bibliografica, i dati e i documenti nel nostro Paese risultano meno accessibili e scarsamente integrati a causa dell’insufficienza di strategie e progetti mirati. “Il Cnr in tale contesto può, per vocazione, profilo istituzionale e competenze, interpretare il ruolo di centro di riferimento nazionale per lo sviluppo di sistemi e servizi per l’accesso aperto e trasparente all’informazione e alla conoscenza scientifica”, commenta il presidente Luigi Nicolais. “Le recenti iniziative dell’Ente per la razionalizzazione dell’acquisizione e gestione delle risorse bibliografiche e per il potenziamento di molti servizi rappresentano un primo passo in tale direzione”.
“Questo progetto rappresenta un esempio di collaborazione strategica e fattiva tra istituzioni attivamente impegnate nel processo di rinnovamento della pubblica amministrazione”, spiega Paolo Donzelli, direttore generale dell’Ufficio studi e progetti per l’innovazione digitale del Dipartimento, “e costituisce una componente importante delle numerose iniziative nazionali mirate a innovare l’interazione tra istituzioni e società civile”.
I servizi saranno profilati sulle diverse esigenze dell’utenza. Per favorire le nuove professionalità nei settori bibliotecari, informativi e documentali, il progetto prevede anche un servizio di formazione a distanza attraverso percorsi e strumenti didattici innovativi “che potrà aprirsi verso la ‘Collective intelligence’ con l'aiuto di tecnologie di ultima generazione come il web semantico”, conclude Lancia.
Un altro step è rappresentato dalla realizzazione - nella Biblioteca centrale del CNR, depositaria della produzione scientifica e tecnologica nazionale - di uno spazio multimediale e polifunzionale interattivo, in collegamento costante con il patrimonio di competenze dei nostri ricercatori. Gli utenti potranno usufruire del supporto di personale specializzato, con particolare attenzione alla fruizione di spazi e servizi per l’utenza diversamente abile.
Ufficio Stampa CNR

giovedì 19 luglio 2012

UN'ATMOSFERA ARTISTICA PER I FENOMENI LUMINOSI IN ATMOSFERA

Vittoria Chierici è pittrice e film maker. Nata a Bologna nel 1955 e qui laureata all'Alma Mater Studiorum  nel 1979 in Storia dell'Arte presso il DAMS (Dipartimento di Musica e Spettacolo). Ha vissuto in diverse città, tra cui Milano e New York, dove attualmente risiede e opera.
Nel 2007 assiste con interesse, durante una sua sosta a Bologna, alla nascita dello Smart Optical Sensors Observatory, un sistema di video monitoraggio automatico per i fenomeni in atmosfera del CIPH, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen. 
Lei, visual artist, percepisce particolarmente l'originalità delle immagini raccolte dalle telecamere di monitoraggio dei fenomeni in atmosfera frutto della casualità, delle performance delle telecamere ad alta sensibilità  ma anche dalla moltitudine delle cose e degli eventi che appaiono nella bassa, media e alta atmosfera: tutti elementi importanti per un creativo.
L'irrompere nello schermo video di uccelli in volo, ma anche in sosta presso le telecamere con il loro sbattere di ali per mantenere un equilibrio precario, appoggiati alle strutture portanti, intervallati dalle luci di posizione di aerei solcanti i corridoi a loro riservati, ma anche il comparire fuggevole di meteore e bolidi, il cadere di fiocchi di neve, l'alternanza di albe e tramonti della nostra Luna, ai quali si affiancano, meno rari di quello che si potrebbe pensare, eventi ancora in massima parte da comprendere nei loro complessi meccanismi, come i TLE, Transient Luminous Events, i "fenomeni luminosi transitori" che devono alle loro incredibili dimensioni e collocazioni (chilometri di ampiezza ad una altitudine dai 40 ai 90 chilometri) ma anche alla loro cortissima vita, (millesimi di secondo, tanto da rendersi, praticamente, invisibili all'occhio umano) i loro esotici nomi: Red Sprite, folletti rossi, Elves,  elfi, Pixies (mitica creatura del folklore celtico), ecc.
Il CIPH colleziona questa casistica per l'artista bolognese che ha in mente un "film d'arte", ovvero un montaggio dei vari spezzoni, da questo insieme nasce "Luci in the sky", una traccia visiva diretta da  Yuko Takebe accompagnata dalla musica originale al violino elettrico di ANA Milosavljevic sotto la supervisione di Vittoria Chierici: il team di Luci in the sky .

Luci in the sky
Il video
Painting di Vittoria Chierici
Facebook

domenica 15 luglio 2012

EVENTI LUMINOSI TRANSITORI: ISS "EXPEDITION 31" CATTURA "RED SPRITE"

Red Sprite (folletto rosso) è la definizione con la quale i ricercatori hanno battezzato una particolare visualizzazione ottica di quelli, che più seriamente, e correttamente, sono definiti Eventi Luminosi Transitori  (Transient Luminous Events: TLE).
Ricorrendo a nomi più propriamente del regno folkloristico e favolistico del Nord Europa,  varie e diverse visualizzazioni ottiche sono state catalogate dagli scienziati: Elfi (Elve), Troll, Gnomi, Pixie (un folletto del folklore anglosassone), ecc. Ma vi sono anche definizioni meno fantasiose come, ad esempio "blue jet", "upward lightning", "blue starters", "gigantic jets", ecc

Questi TLE possono presentarsi singoli o raggruppati (cluster) e possono essere registrati anche nella controparte radio delle basse e bassissime frequenze (VLF e ULF).
Si verificano ad una altitudine dai 50 agli 80 chilometri  nell'atmosfera. E possono avere estensioni di alcune decine di chilometri, esono generati in celle temporalesche, in relazione a fulmini.

Secondo alcuni autori la loro esistenza venne ipotizzata fin dagli anni '20 del '900 ma furono osservati e documentati per la prima volta nel 1989 e ricevettero una conferma da una campagna di ricerche svoltasi nel 1994. Furono documentati, questa volta però dallo spazio verso la Terra, anche dalla sfortunata e tragica missione spaziale STS 107 (COLUMBIA)

"Giorno 6 della missione  (21gennaio 2003) ... Lo specialista del carico utile 
dell’Agenzia Spaziale Israeliana Ilan Ramon...
è riuscito a riprendere nell’alta atmosfera i fenomeni elusivi
conosciuti come "spettri" e "folletti" utilizzando l’attrezzatura MEIDEX"


credit Yoav Yair, Open University of Israel


A Ramon è dedicato un team che si occupa presso l'Università di Tel Aviv di TLE, qui info sull'incidente allo Space Shuttle Columbia.


Alcuni mesi fa, in aprile, la stazione spaziale internazionale ISS riprendeva un "red sprite" durante la "Expedition 31"  mentre viaggiava a sud-est dal centro di Myanmar (Birmania) a nord della Malesia. Le immagini fisse, tratta da un documento video visibile nella pagina della NASA,  fanno parte di un time-lapse movie raccolti alle 13:41--13:47 (TU:Tempo Universale) il 30 aprile 2012. Lo sprite si verifica circa 6 secondi dall'inizio del video, sopra un luminoso lampo gamma nel quadrante in alto a destra.

VIDEO © 2012 NASA

I TLE sono difficili da osservare perché durano solo per pochi millisecondi e si verificano al di sopra di formazioni temporalesche da qui la relativa difficoltà di oservarli da terra perchè ostacolati all'osservazione dalle nuvole stesse che li producono. Possono, inoltre, inviare impulsi di energia elettrica verso la ionosfera.

In Italia la prima osservazione documentata di TLE è del 2007 ed è della nostra stazione di monitoraggio SOSO, allora collocata a Idice di S.Lazzaro di Savena, Bologna.
In Italia poi creato e organizzato uno dei network amatoriali, (amatoriale nella forma, ma professionale nei fatti) più attivi, anche a livello internazionale, per il monitoraggio dei TLE: IMTN, Italian Meteor and TLE Network, che si occupa, con altrettanto successo, di meteore e bolidi. Oggi oltre alle videocamere a corpetura quasi totale della Penisola,  dispone al momento di almeno tre postazioni TLE TRACKER in grado di posizionare automaticamente  le videocamere verso le celle temporalesche, permettendo la registrazioni anche a centinaia di chilometri di distanza di TLE.
Uno di questi strumenti è presso la stazione sperimentale SOSO-HeRA a Medicina (BO), gli altri a Ferrara e in Toscana.


la stazione sperimentale SOSO-HeRA



Per meglio comprendere e studiare il meccanismo di generazione dei TLE, i tassi di occorrenza globali, le distribuzioni di fulmini e TLE e la relazione tra fulmini, TLE e TGF (Terrestrial Gamma-ray Flashes) nei prossimi mesi, se non ra poche settimane, (appena vi saranno le condizioni ideali), dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sarà attiva la missione JEM-GLIMS (Global Lightning and sprIte MeasurementS on JEM-EF [Japanese Experiment Module - Exposed Facility])  una piattaforma esterna con numerosi strumenti ottici e radio che nelle intenzioni del team internazionale di ricercatori sui Transient Luminous Events dovrebbero dare anche risultati innovativi come la contemporanea rilevazione da terra e dallo spazio di un medesimo evento,  missione particolarmente impegnativa viste le caratteristiche del fenomeno che nelle sue prime manifestazioni, ricordiamo, veniva definito "elusivo" e subito battezzato con un nome tutt'altro che "tecnico", ma leggendario e mitico: "Folletto Rosso".

JEM-GLIMS Mission
Earth Observation from the International Space Station Current status and future (p.8)






sabato 7 luglio 2012

SU ATTIVITA' SISMICA IN GENERALE E PIANURA PADANA IN PARTICOLARE

Dopo un periodo di (voluto) silenzio, in chiusura di settimana indichiamo il blog dell'INGV  per aggiornamenti sulla situazione in generale e per la situazione della pianura padana emiliana in particolare, di puntare qui

Molto meglio riferirsi ad una fonte ufficiale come l'INGV, piuttosto che rincorrere flash mediatici se non addirittura chiacchiere disordinate.
Dal blog dell'INGV che abbiamo più sopra indicato possiamo trarre anche numerosi stimoli di discussione sempre, magari, con una grande attenzione ai problemi concreti della gente che vive nelle zone di crisi da terremoto.
Abbiamo dato una occhiata a cosa si dice, ad esempio nella Rete, della grande crisi che ha investito la filiera dei prodotti biomedici nel modenese e con sgomento abbiamo visto che le notizie non sono molte ma soprattutto non sono aggiornate come ci si aspetterebbe.

aggiornamento del 18 luglio 2012 ore 22.30
si accede al post TERREMOTO PIANURA PADANA EMILIANA: rapporto macrosismico degli effetti dei terremoti del 20 e del 29 maggio

aggiornamento del 31 luglio 2012 ore 11.30
puntando qui
si accede al post TERREMOTO PIANURA PADANA EMILIANA: le domande più frequenti dagli incontri con la popolazione