Nell'autunno del 2012 un ristretto team di ricercatori italiani si e recato, come avviene periodicamente dal 2000 ad oggi, nella valle norvegese di Hessdalen, nel comune di Holtalen a circa 22 km a nord di Røros e a circa una novantina a sud di Trodheim.
La breve missione aveva lo sopo in partenza di identificare una zona dove installare una nuova stazione (ne esiste già una) automatica per il monitoraggio di fenomeni luminosi in atmosfera. "eventi" che da alcuni decenni sono documentati nella Valle dal Project Hessdalen.
Il partner italiano del Project Hessdalen, dal 2000, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH) pubblica ora nel suo sito nella sessione ARTICOLI una "dissertazione", come gli stessi autori la definiscono, su una proposta di ipotesi.
il web-site del CIPH
L'articolo è gratuitamente disponibile nel link poco sopra citato, ma non manca però la possibilità, trattandosi di un comitato privato non a scopo di lucro, di fare una donazione via PayPal [in basso a destra nella HomePage], per sostenere la ricerca.
Per chi volesse approfondire, sullo stesso sito è possibile scaricare numerosi articoli, newsletter, ecc. Il CIPH gestisce inoltre il sito CIPH-SOSO sulla strumentazione per il monitoraggio in atmosfera e con una pagina dedicata all' International Project Hessdalen Workshop 2006
Il blog che state seguendo è autorizzato a ricevere commenti su questo post e sull'articolo di Monari et al.
La breve missione aveva lo sopo in partenza di identificare una zona dove installare una nuova stazione (ne esiste già una) automatica per il monitoraggio di fenomeni luminosi in atmosfera. "eventi" che da alcuni decenni sono documentati nella Valle dal Project Hessdalen.
Il partner italiano del Project Hessdalen, dal 2000, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH) pubblica ora nel suo sito nella sessione ARTICOLI una "dissertazione", come gli stessi autori la definiscono, su una proposta di ipotesi.
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HESSDALEN: UNA PERFETTA “BATTERIA NATURALE”
di Jader Monari,
Stelio Montebugnoli
Romano Serra
Riassunto
Gli autori, in questa dissertazione, non intendono offrire la soluzione
dell’origine dei fenomeni di Hessdalen, ma semplicemente presentare una
raccolta di considerazioni fisiche, da correlare ad una ipotesi sulla
natura del fenomeno, basata su sperimentazione e misure sul campo. Gli
autori ritengono che ciò possa, essere di stimolo ad una ricerca più
approfondita da parte di esperti dei diversi ambiti scientifici.
Dopo
12 anni di approfondite ricerche, con periodiche missioni in Norvegia,
gli autori sono del parere di essere giunti ad un importante tassello
per la comprensione di questi fenomeni.
Proponiamo “un modello elettrochimico” che può diventare un’ipotesi da verificare ulteriormente con gli strumenti.
Le
anomalie elettriche registrate e la peculiarità geologico‐minerali
della struttura della valle possono aiutarci a formulare un’utile
ipotesi di lavoro. I sopralluoghi futuri potranno convalidare, a parere
degli autori, riflessioni su ciò che qui si definisce “batteria
naturale”..
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