l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha pubblicato ieri 27 giugno sul suo blog INGVterremoti un post intitolato "Rumors: chiacchiere, voci e dicerie sui terremoti della Pianura Padana". Dopo aver bene specificato la definizione di "RUMOR", tratta da Wikipedia, e specificato che: "Studi più recenti affermano che la trasmissione dei rumors è probabilmente indicativa di un “processo di interpretazione collettiva” (sensemaking). La forza del rumor è interpretata come una funzione complessa di ansia e di incertezza" e che per i due mesi di attività sismica il rumor si è ben evidenziato anche nella Pianura Padana "... a partire dalle scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012, hanno
generato e continuano a produrre una grande varietà di voci e dicerie
che riguardano i temi legati al terremoto, i suoi effetti, le possibili
cause, le previsioni future. Spesso queste dicerie non corrispondono a
verità, anzi creano inutile allarmismo e confusione. a partire dalle scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012, hanno
generato e continuano a produrre una grande varietà di voci e dicerie
che riguardano i temi legati al terremoto, i suoi effetti, le possibili
cause, le previsioni future. Spesso queste dicerie non corrispondono a
verità, anzi creano inutile allarmismo e confusione."
Il post non menziona meglio i temi o il contenuto di queste dicerie ma invita la gente di quei luoghi (specialmente) ad aderire alla stesura di un form elaborato da Progetto EDURISK.
Ci limitiamo all'informazione senza esprimere valutazioni o altro, magari con la speranza che una seria discussione generata in ambienti appropriati (sociologi, psicologi, massmediologi...) dia qualche linea per il futuro su come gestire almeno i media per un serio contributo alla risoluzione dei problemi della gente, e qui facciamo nostra la conclusione del blog INGV "... quella di favorire un processo di educazione e informazione scientifica sempre più ampio e dedicato al grande pubblico; accettando la sfida di portare l’attendibilità, l’accuratezza e la profondità della scienza nella divulgazione"