In un post del 16 novembre questo blog si era già occupato del NARCAP (National Aviation Reporting Center on Anomalous Phenomena), associazione americana il cui direttore di ricerca è lo psicologo Richard F. Haines.
Scopo del NARCAP è quello di raccogliere dati di alta qualità provenienti dal mondo aeronautico su osservazioni fatte da aeromobili in volo circa presunti Fenomeni aerei non identificati (UAP).
Al momento il NARCAP è - forse - la sola organizzazione privata che pone al centro della sua attività la messa a disposizione di dati ed informazioni su osservazioni UAP con standard qualitativi conformi alle aspettative di ricerca del CIPH.
Il più recente fra i "Technical Reports" del NARCAP è il n. 10 della serie. Esso riguarda l'osservazione ottica di un presunto UAP di forma rotonda, di colore grigio, dall'aspetto metallico e roteante su se stesso, fatta da parecchie persone fra cui tecnici aeronautici di varie compagnie aeree da punti diversi dell'aeroporto internazionale "O'Hare" di Chicago a partire dalle 16.15 del 7 novembre 2006. Secondo le stime del rapporto l'UAP si sarebbe trovato a non più di 650 m di quota.
Lo studio, coordinato da Richard Haines insieme a K. Etishof, D. Ledger, L. Lemke, S. Maranto, W. Puckett, T. Roe, M. Shough ed R. Uriarte, s'intitola Report of an Unidentified Aerial Phenomenon and its Safety Implications at O'Hare International Airport on November 7, 2006, è lungo 155 pagine, è datato 9 marzo 2007 ma è stato reso soltanto alla fine di luglio.
Potete scaricarlo a questo indirizzo:
http://www.narcap.org/reports/010/TR10_Case_18a.pdfLe conclusioni del lavoro sono che un oggetto fisico in apparenza di consistenza solida si è librato su alcuni edifici aeroportuali per almeno dieci minuti senza che fosse rilevato dai radar delo scalo. E' questa mancata rilevazione radar dell'UAP in concomitanza ad avvistamenti ottici fatti da personale aeronautico e da altri testimoni che si trovavano in punti diversi dello scalo che lo fa considerare al NARCAP "una precisa minaccia potenziale per la sicurezza dei voli".
Il rapporto offre una serie di calcoli dai quali si deduce che l'UAP doveva presentare un'elevata densità energetica, al punto da "forare" le nubi sopra di esso quando le attraversò innalzandosi. Dato che la stima del diametro dell'UAP è di 6,8 m, la potenza che sarebbe stata necessaria per l'evaporazione delle particelle d'acqua di una colonna di nubi di 300 m in un secondo, assunta una velocità di spostamento dell'UAP di 300 m/s, è pari a circa 100 MW. Al confronto, il consumo energetico di un aereo di linea B-747 che voli a 0,9 Mach è di circa 60 MW.
In teoria uno degli apparati radar in funzione presso l'aeroporto (un ASR9 ORD-1) avrebbe dovuto rilevare l'UAP ma così non è stato. Sono peraltro note dal passato numerose testimonianze di piloti in volo circa una contemporanea rilevazione ottica di UAP senza che i radar dei loro aerei registrassero alcun target. Queste caratteristiche di mancata radarabilità e dunque di difficoltà nell'organizzare una risposta rapida ed efficace da parte del personale fanno concludere al NARCAP che osservazioni come questa dovrebbero indurre i vari organismi competenti a compiere un'inchiesta indipendente sulle capacità di rilevare una gamma di fenomeni elettromagnetici assai più ampia di quella che è possibile rilevare adesso.
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