Sulle pagine del Corriere della Sera di SCIENZE di martedì 9 giugno, Giovanni Caprara, responsabile della redazione scientifica del quotidiano nazionale, pubblica un articolo dal titolo: "Formazioni luminose nei cieli d’Europa: si tratta degli «Sprites». Assomigliano a nubi luminose e talvolta vengono scambiati per UFO".
L'articolo, probabilmente inspirato da quanto pubblicato il 7 giugno sul sito Spaceweather.com sotto al titolo "strani fulmini", è dedicato agli SPRITE (Stratospheric/Mesospheric Perturbations Resulting [from] Intense Thunderstorm Electrification), meglio ancora alla famiglia dei TLE (Transient Luminous Events), ai quali va da tempo il nostro interesse di osservatori, e con particolare riferimento all'impegno di ricerca di Oscar van der Velde, il ricercatore olandese che vive e lavora in Spagna e che con vari colleghi internazionali si occupa da qualche tempo di questi fenomeni dell'alta atmosfera e fa parte di EUROSPRITE.
Anche se l'accostamento del termine SPRITE a quello degli Oggetti Volanti non Identificati (UFO) risulta scomodo e onestamente troppo forzato, a chi si occupa di osservare e studiare gli SPRITE poiché di UFO se ne parla da sessant'anni ma se ne sparla da almeno tre decenni, e risulta un argomento fortemente degradato da un notevole apporto di "ricerche" che spesso poco o nulla hanno a che fare con le basi scientifiche e metodologiche necessarie a compiere ricerca... Ci pare quindi evidente che Caprara tenti di mettere una giusta separazione tra i due argomenti.
Vogliamo qui appoggiare questo suo tentativo ricordando che con tempi di vita di 1 ms, gli SPRITE non hanno grandi chance di essere osservati ocularmente... e scambiati per UFO. E viceversa.
L'articolo, probabilmente inspirato da quanto pubblicato il 7 giugno sul sito Spaceweather.com sotto al titolo "strani fulmini", è dedicato agli SPRITE (Stratospheric/Mesospheric Perturbations Resulting [from] Intense Thunderstorm Electrification), meglio ancora alla famiglia dei TLE (Transient Luminous Events), ai quali va da tempo il nostro interesse di osservatori, e con particolare riferimento all'impegno di ricerca di Oscar van der Velde, il ricercatore olandese che vive e lavora in Spagna e che con vari colleghi internazionali si occupa da qualche tempo di questi fenomeni dell'alta atmosfera e fa parte di EUROSPRITE.
Anche se l'accostamento del termine SPRITE a quello degli Oggetti Volanti non Identificati (UFO) risulta scomodo e onestamente troppo forzato, a chi si occupa di osservare e studiare gli SPRITE poiché di UFO se ne parla da sessant'anni ma se ne sparla da almeno tre decenni, e risulta un argomento fortemente degradato da un notevole apporto di "ricerche" che spesso poco o nulla hanno a che fare con le basi scientifiche e metodologiche necessarie a compiere ricerca... Ci pare quindi evidente che Caprara tenti di mettere una giusta separazione tra i due argomenti.
Vogliamo qui appoggiare questo suo tentativo ricordando che con tempi di vita di 1 ms, gli SPRITE non hanno grandi chance di essere osservati ocularmente... e scambiati per UFO. E viceversa.
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