Il contributo, firmato da dieci ricercatori operanti in varie parti del mondo (USA, Europa, Africa...), esamina i dati raccolti, il 12 novembre 2009, sulla osservazione video-registrata da Ferruccio Zanotti, in una località della Toscana, dove si trovava anche per realizzare tre giornate di test con una nuova attrezzatura video portatile (Zanotti ha anche una postazione fissa afferente all'Italian Meteor and TLE Network, IMTN, operante da Ferrara).
Già durante il convegno annuale dell'European Geoscience Union (EGU), svoltosi a Vienna il 5 Maggio 2010, Oscar van der Velde, in quel momento portavoce del "GJ-Italy Team", aveva anticipato l'analisi del Gigantic Jet registrato in quell'occasione.
Oltre a non essere un evento isolato in quella notte (erano stati registrati oltre a sprite, anche elve, halo e due eventi upward lightning, della vasta famiglia dei fenomeni definiti TLE, Transient Luminous Events), questo Gigantic Jet (GJ) aveva la particolarità di essere collocato ad ovest di Ajaccio - Corsica -, e quindi in pieno bacino mediterraneo.
Ad una altitudine tra i 49 e 59 chilometri e della durata tra i 120 e i 160 ms, era stato - altro particolare importante -, registrato strumentalmente, nella controparte delle emissioni radio, anche da alcune stazioni distanti dal luogo dell'evento, come dall'Ungheria e dalla Polonia.