martedì 11 marzo 2008

ALTRI TESTIMONI DELLE PRESUNTE EQL INGLESI DEL 27 FEBBRAIO 2008

Il 4 marzo scorso su questo blog era stato pubblicato un post in cui si riferivano notizie di stampa circa presunti fenomeni aerei luminosi di tipo molto diverso fra loro visti da due abitanti della città inglese di Louth proprio durante la scossa sismica che ha colpito il Lincolnshire il 27 febbraio.
L'11 marzo, sotto il titolo "More Earthquake Light Sightings", come si può leggere all'url:
il giornalista Charles Ladbrook, del quotidiano locale Louth Leader, ha rese pubbliche altre due segnalazioni pervenute da lettori che ritengono di esser stati anche loro testimoni casuali delle supposte EQL, o luci sismiche.
A Manby, paesino situato circa otto chilometri ad est di Louth, una donna svegliatasi per la scossa avrebbe visto mentre ancora la terra tremava dei "lampi intensi come se qualcuno ammiccasse con gli abbaglianti dell'auto contro la sua finestra".
Un uomo di Sutton-in-Ashfield, cittadina che si trova molto più ad ovest, nella contea del Nottinghamshire, ha invece detto di aver visto tre lampi consecutivi, simili a quelli dei fulmini, pochi minuti dopo la scossa. I suoi vicini pensavano che si trattasse di qualche torcia elettrica, ma lui è convintissimo che fosse qualcosa di paragonabile a dei fulmini.

lunedì 10 marzo 2008

NUOVA STRUMENTAZIONE DI REGISTRAZIONE SEGNALI ELETTROMAGNETICI A BASSA FREQUENZA IN ATMOSFERA

Dal report di Cristiano Fidani inoltrato al CIPH-SOSO il 10 marzo 2008
Dal 12 febbraio di quest'anno è attivo anche a Perugia un sistema di registrazione di segnali elettromagnetici a bassa frequenza in atmosfera. Questa iniziativa è stata intrapresa dal dott. Cristiano Fidani (*), studioso della fisica dei terremoti, attualmente collaboratore dell'Università di Perugia nella ricerca degli effetti sulla ionosfera dei fenomeni tellurici.
L'iniziativa è stata motivata dalla mancanza di studi approfonditi dei molti fenomeni elettrici che avvengono in atmosfera e che sono stati osservati in concomitanza con i maggiori terremoti in ogni regione della terra. Obiettivo dell'iniziativa è determinare, se esistono, delle caratteristiche peculiari dei segnali elettrici associati ai fenomeni sismici.
Questo studio è assai antico e risale alla metà del diciottesimo secolo. Esso si sviluppò fortemente in Italia perché durate il 1700 il nostro paese fu ripetutamente colpito da terremoti catastrofici e furono registrate innumerevoli manifestazioni riconducibili all'elettricità atmosferica; d'altra parte l'ambiente scientifico italiano dopo la rivoluzione illuminista costituì un fertile terreno su cui queste ricerche poterono attecchire. Uno dei primissimi ad indagare i fenomeni elettrici in atmosfera, Padre Andrea Bina, fu anche l'ideatore del primo sismografo proprio a Perugia (info: qui).
Le ricerche moderne hanno messo in evidenza la difficoltà di spiegare tali fenomeni attraverso sorgenti elettromagnetiche poste nel sottosuolo. Infatti, le caratteristiche di forte assorbimento elettromagnetico della crosta terrestre sembrano impedire la trasmissione di campi elettromagnetici dalla zona ipocentrale alla superficie se non in particolari condizioni. Inoltre, recenti risultati nello studio di perturbazioni a bassisima frequenza, che dovrebbero essere poco attenuate dalla crosta terrestre, hanno rimesso in dubbio la registrazione che costituisce uno degli esempi più eclatanti di queste misure (info: qui).
Si sono sviluppate, parallelamente alle prime, delle ipotesi sul flusso di gas e cariche eletttriche migranti verso la superficie dalla regione ipocentrale, che offrono nuove possibilità di generazione di segnali elettromagnetici. Ad esempio, il gas Radon in atmosfera produce ionizzazione e questa può dar luogo a scariche elettriche e trasformarsi in una sorgente elettromagnetica su un ampio spettro di frequenze.
Da tali considerazioni sembra possibile ripensare ai fenomeni elettromagnetici associati ai terremoti come verificantesi anche in atmosfera, per questo può essere utile uno studio del campo elettrico su ampio spettro.
Lo strumento attivo a Perugia è capace di monitorare lo spettro elettromagnetico, con maggiore sensibilità sulla componente elettrica, fra 4Hz e 2700Hz. Esso registra su due canali l'ampiezza delle polarizzazioni del campo elettrico approssimativamente nelle direzioni est-ovest e nord sud, con una frequenza di campionamento di 5512Hz a 16bit e ne salva gli spettrogrammi in un hard disk.
La sua attivazione è seguita ad un periodo di circa tre mesi di sperimentazione nel sito di Perugia e in base all'esperienza maturata dall'autore con un altro strumento costruito nelle Marche e in funzione 24 ore su 24 da più di un anno nella zona di Fermo.

(*) Cristiano Fidani è l'autore del volume Ipotesi sulle anomalie elettromagnetiche associate ai terremoti (2005)

NUOVA TEORIA SUI TRANSIENT LUNAR PHENOMENA

La notizia è recente e risale al luglio dello scorso anno: l'astronomo Arlin Crotts, che svolge la sua attività presso la Columbia University, ha annunciato una soluzione per un mistero vecchio di secoli: i TLP.
Si tratta di strani lampi osservati otticamente sulla superficie lunare, spesso ripresi anche in fotografie astronomiche, che si presentano come rapidi cambi di luminosità e macchie colorate di dimensioni di qualche chilometro per una durata anche di diversi minuti.
Questi fenomeni sono stati oggetto di grandi discussioni, riguardo la loro stessa esistenza, prima ancora che sulle loro cause.
Crotts ha trovato una forte correlazione statistica tra TLP ed eventi di fuoriuscita di gas (outgassing), dalla superficie della Luna.
Uno dei fattori chiave di questo processo potrebbe essere il gas radon, riguardo al quale si annunciano come particolarmente interessanti nel futuro gli studi futuri circa le caratteristiche di questi gas lunari.
Per arrivare a questa ipotesi Crotts si è affidato ai dati di diverse missioni spaziali ( NASA Apollo 15 del 1971, Lunar Prospector 1998, ecc.) dalle cui analisi ha rilevato importanti somiglianze tra le caratteristiche delle fuoriuscite di gas ed i punti sulla Luna nei quali i TLP sono stati segnalati.
Assieme ai suoi collaboratori, i professori Paul Hickson e Thomas Pfrommer, recentemente Crotts ha costruito un videocamera automatizzata presso l'osservatorio di Cerro Tololo, che si trova a nord del Cile.
Questo strumento scandaglierà la superficie lunare per registrare i TLP e riprodurre una mappa della loro distribuzione, allo scopo di poter superare i limiti degli errori percettivi in fase di osservazione, la casualità delle osservazioni stesse e l'insufficienza di dati utili.

NOTE

Poratta David, "Columbia Astronomer Offers New Theory Into 400-year-old Lunar Mystery", 27 giugno 2007, disponibile all'URL http://www.columbia.edu/cu/news/07/06/lunar.html
A proposito degli studi di Arlin Crotts (e-mail: arlin@astro.columbia.edu) su TLP e fuoriuscite di gas vedi:
e anche