martedì 2 giugno 2009

ANCORA SULLO SPRITE DEL 10 APRILE

Come forse i lettori di questo blog ricorderanno (vedi post), lo scorso 10 aprile le stazioni automatiche di ripresa dell'Italian Meteor and TLE Network (IMTN) di Ferrara (gestita da Ferruccio Zanotti) e San Lazzaro di Savena (provincia di Bologna, gestita dal Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen - CIPH) avevano ripreso in contemporanea un column sprite alle 18h56m27s UT (video Ferrara; video San Lazzaro di Savena).



(Lo sprite dalla stazione di Ferrara (due frames). Copyright 2009, Ferruccio Zanotti)


(Lo sprite dalla stazione di San Lazzaro di Savena. Copyright 2009, CIPH)


Diego Valeri (ITA.TOR./IMTN) sta sviluppando in questo periodo un software, ora in versione beta, denominato ITA.SPRITES dedicato appunto agli sprites. L'applicativo triangola da due o più posizioni, individuando e dimensionando il sistema-oggetto ripreso, senza fornire, al momento, stime sulle energie, ma solo sulle distanze e dimensioni. Con l'aiuto di tale software, Valeri ha ora prodotto un'analisi, che si riassume nella tabella riportata di seguito, relativa all'evento ripreso quella sera, il primo ad essere catturato da due stazioni sul suolo italiano.

(Tabella riassuntiva analisi Valeri. Copyright 2009, Diego Valeri. In viola i valori da non considerare in successive analisi: vedi nota 1 e N.B.)

A corredo della sua analisi, Valeri fa notare che, pur tenendo conto dei valori di Ferrara, è "interessante notare come lo sprite presenti una leggera inclinazione rispetto alla verticale e sia apparso a quota sensibilmente più elevate rispetto al valore medio".

La situazione meteorologica sull'Italia di quella sera è suggerita dalla seguente immagine ripresa dal satellite NOAA 17 circa un'ora ed un quarto più tardi rispetto allo sprite catturato.


(NOAA 17, 10 aprile 2009, 20h12m UT. Immagine nel canale 10,8 μm. Copyright 2009 NERC Satellite Receiving Station, Dundee University, Dundee, UK)

Non è stato per ora possibile identificare il parent lightning, la scarica - ben visibile nel filmato di Ferrara, presumibilmente dovuta ad un sistema temporalesco multi-cluster - che ha dato origine al fenomeno nell'alta atmosfera. La rete privata Blitzortung.org, con la quale collabora il CIPH, ha infatti rilevato una sola scarica nel periodo ± 1 s rispetto all'orario dello sprite che risulta dalle registrazioni video: quella delle 18h56m27s,574999 UT alle coordinate 11,944945 43,226150, non compatibile con quanto risulta dall'analisi di Valeri. Ciò è probabilmente dovuto alla non completa copertura dell'area italiana da parte di tale rete.

(Scariche rilevate dal network Blitzortung.org fra le 18h00m e le 19h00m UT del 10 aprile 2009. Copyright 2009 www.blitzortung.org)

Sono in corso tentativi per acquisire i dati delle scariche rilevate dal consorzio EUCLID (EUropean Cooperation for Lightning Detection), rappresentato in Italia dal SIRF (Sistema Italiano di Rilevamento Fulmini) del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI) oppure dalla rete LAMPINET del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare Italiana.

(Si ringrazia Ferruccio Zanotti per aver comunicato l'osservazione e per aver autorizzato la pubblicazione delle immagini e del video; Diego Valeri per l'analisi e per averne autorizzato la pubblicazione; Enrico Arnone e Anna Odzimek (EUROSPRITE) per i pareri e la collaborazione prestata).

domenica 31 maggio 2009

TWIN EARTHQUAKE (TERREMOTI GEMELLI): UN MODELLO PREVISIONALE DEI SISMI?

Il tragico terremoto abruzzese all'inizio di aprile di quest'anno, ha sicuramente ridato enfasi al dibattito sulla possibilità di previsione dei sismi.
Un argomento complesso questo e che dovrebbe trovare i suoi momenti di approfondimento non come avviene ora solo a livello mediatico tra un sisma e l'altro, ma con una continuità gestita dai ricercatori e con qualche più possibilità di accedere a maggiori fondi per la ricerca.
Noi possiamo solamente contribuire alla diffusione delle informazioni offerte dalla letteratura scientifica internazionale che abbiano una certa consistenza e soprattutto garantiscano la verifica dei dati e la loro discussione. Ma anche, e soprattutto, dovrebbe allargarsi - su basi almeno regionali, per quanto riguarda l'Italia, nazione a rilevanza sismica - l'installazione di strumentazione per meglio monitorare l'attività sismica, in particolare per le scosse a bassa magnitudo.
Questa nostra opinione pare essere condivisa dal geologo Valentino Straser, di Parma. Straser, che da anni sostiene esservi correlazione tra particolari configurazioni di orbite planetarie nel nostro sistema solare e quelli che sono definiti in letteratura scientifica "Twin Earthquake", "terremoti gemelli": tecnicamente TE, auspica un aumento e una distribuzione capillare di strumenti per la rilevazione dei sismi anche di bassa magintudo
L'ipotesi di Straser, infatti, assume come punto base di partenza che i TE che si ripetono con un intervallo regolare di circa 300 giorni, in coincidenza con particolari configurazioni di orbite planetarie e la loro relativa regolarità permettano, con un margine limitato di errore, di fare previsioni attendibili in termini di latitudine e longitudine dell'epicentro.
Terremoti a bassa magnitudo nell' Appennino emiliano, assicura Straser, sono stati previsti con successo nel periodo dal 2006 al 2008. Le ultime due previsioni, eseguite con successo lo scorso dicembre, hanno riguardato due sismi avvenuti nella zona interessata dalla faglia di San Andreas, in California.

http://www.ncgt.org/newsletter.php
Vedi:
Issue 46 March 2008 (6486 KB)
Straser, Valentino. PLANETARY PERTURBATIONS AND ‘TWIN EARTHQUAKES’: A MODEL FOR THE LONG-TERM PREDICTION OF EARTHQUAKES, p. 35

Issue 48 September 2008 (7,985 KB)
Letters to the Editor Planetary alignment and earthquakes, Valentino STRASER and Martin KOKUS. p.3