venerdì 28 dicembre 2012

BROWN MOUNTAIN LIGHTS

Il blog IL LABORATORIO DELLE ANOMALIE dedica oggi un post dal titolo "29 novembre. Una telecamera sul Brown Mountain" ai primi passi di un sistema per il monitoraggio della volta celeste messo in funzione dall'astronomo Daniel Bruce Caton, docente di Fisica e Astronomia, all'Appalachian State University a Boone, North Carolina (USA).

Daniel Bruce Caton
Caton, da almeno il 1997 è impegnato anche nell'analisi scientifica del fenomeno [attestato nella zona fin dal 1771] delle cosiddette "luci" della Brown Mountain,  una zona che è parte del Blue Ridge Parkwey, 755 km lungo la catena montuosa Appalachi nella riserva indiana Cherokee in North Carolina. 



Il 19 febbraio 1913 i giornali della contea riportavano che George Otis Smith, direttore del U.S. Geological Survey, si era impegnato ad indagare sui fenomeni luminosi.


Il post del Laboratorio delle Anomalie, ad un secolo da questa informazione, riapre la questione su queste oservazioni che a tutto diritto possono accostarsi ai fenomeni luminosi di Hessdalen, Norvegia. Fenomeni apparentemente ripetitivi che trovano nelle difficoltà di approccio strumentale, dovuto all'imprevidibilità e casualità dei tempi e dei luoghi dove appaiono se ancora sfuggono ad un esame scientifico. Solo una lunga serie di registrazioni strumentali potrebbe permettere a questi eventi di passare dal dominio del mistero a quello della conoscenza scientificamente corretta. Materia per ricercatori e non solo di vivaci canzoni country...

lunedì 24 dicembre 2012

I fenomeni di Hessdalen in un racconto di Tullio Regge

l'Autore, Tullio Regge nasce a Torino nel 1931. Nel 1952, sempre nel capoluogo piemontese, si laurea in fisica e dal 1954 al 1956 è alla Rochester University dove consegue il Ph.D in fisica.
Tra il 1958 e il 1959 è al Max Planck Institute di Monaco di Baviera, dove interagisce con Werner Karl Heisenberg e proprio a questo periodo risalgono i suoi contributi alla formalizzazione dei processi di urto di particelle ad alte energie, dove sviluppa il concetto di momento angolare complesso e di poli (i cosiddetti "Poli di Regge") della matrice d'urto, usati poi nella fisica delle alte energie. Nel 1961 ottiene la cattedra di fisica teorica all'Università di Torino.
Negli anni '60 e '70 si reca negli Stati Uniti, prima alla Princeton University e poi all'Institute for Advanced Study, di cui diventa membro nel 1964 e che lascia definitivamente nel 1979. Negli anni Sessanta, in collaborazione con J. A. Wheeler dà importanti contributi allo studio della metrica di Schwarzchild che caratterizza i buchi neri, e successivamente introduce il concetto di gravità discreta. Insegna teoria quantistica della materia al Politecnico di Torino.
E’ stato anche Parlamentare Europeo dal 1989 al 1994. Il 20 febbraio 1994 Tullio Regge presentava al Parlamento Europeo una sua “Proposta per la costituzione di un centro per fenomeni atmosferici sconosciuti”.

La Tormenta e la Stringa
Nel febbraio del 2001 si è recato ad Hessdalen, Norvegia, dove da numerosi anni sarebbero documentati fenomeni luminosi in atmosfera apparentemente ripetitivi, con due suoi colleghi, e da questa visita...
Tullio Regge (2002)
La Tormenta e la Stringa
(illustrazioni di Nico Conti)

sabato 22 dicembre 2012

ANALISI DEL "SUONO SISMICO"

Tre italiani sono gli autori di un articolo che uscirà prossimamente sulla rivista  GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS
Tosi, Patrizia; Sbarra, Paola e De Rubeis, Valerio
EARTHQUAKE SOUND PERCEPTION
 
Abbiamo dedicato molto spazio su questo blog ai "suoni" correlabili, se non decisamente correlati ad eventi sismici.
http://ciph-soso.blogspot.it/#!/2011/01/vittorio-veneto-tv-il-ritorno-dei.html
http://ciph-soso.blogspot.it/#!/2012/06/sisma-friuli-venezia-giulia-m-45.html
http://ciph-soso.blogspot.it/#!/2012/05/attivita-sismica-del-20-maggio-2012.html
invitando i lettori anche a comunicare la parcezione di suoni e/o rumori durante eventi sismici.

I ricercatori, tutti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma, hanno analizzato 77.000 questionari giunti attraverso il sito web  dell'istituto constatando, prima di tutto, che
Il suono è un effetto prodotto da quasi tutti i terremoti.  
Una percentuale significativa di intervistati ha permesso di stabilire che il "suono" appare proporzionale al logaritmo della distanza epicentrale del sisma e linearmente dipendente dalla magnitudo, in linea, cioé, con il comportamento dello spostamento del terreni. Anche se questo risultato si basa su dati esclusivmente italiani, uno studio simile basato sulla sismicità francese suggerisce conferma e validità di questa osservazione. Tosi, Sbarra e De Rubeis hanno anche trovato che, la percezione uditiva dei suoni da terremoto aumenta con l'intensità macrosismica osservata, e questo potrebbe portare alla possibilità di contabilizzare l'udibilità del suono in una  valutazione dell'intensità, la magnitudo influenzerebbe quindi questo comportamento, rendendo i piccoli eventi sismici  più facili da riconoscere.

vedi:
Zhigang Peng, del Georgia Institute of Technology  ha  convertito in file audio le oscillazioni del sisma di magnitudo 9.0 che ha colpito il Giappone nel 2011.

Registrazione suono del terremoto in Irpinia 23 novembre 1980 

venerdì 7 dicembre 2012

POSITIVO MONITORAGGIO DEI TRANSIENT LUMINOUS EVENTS

Proseguono le osservazioni di TLE, "Transient Luminous Events", in special modo da parte della rete osservativa IMTN - Italian Meteor and TLE Network -, confermando così il primo mese invernale del nostro calendario, dicembre, come un ottimo periodo osservativo.
La settimana dal 3 al 9 dicembre ha rilevato numerose osservazioni dal Piemonte all'Abruzzo passando per Emilia-Romagna [vedi quiqui, qui e qui]. Ricordiamo al lettore che i TLE sono eventi ad alta quota e di brevissima durata, quindi praticamente non visibili ad occhio nudo e che hanno la loro genesi in zone anche moto distanti dal punto di osservazione, d esempio molte sono le osservazioni di eventi sopra Croazia, Slovenia rep. Ceca, Bosnia registrati dalle stazioni italiane IMTN.


presentiamo di seguito alcune immagini statiche ed alcuni link di filmati dalla stazione di Medicina (BO) del CIPH-SOSO, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen-Smart Optical Sensors
Observatory.

  
 l'immagine identificativa del software di monitoraggio


giovedì 18 ottobre 2012

MONITORAGGIO DELLA BANDA RADIO ULF

Si chiama ULFO, Ultra Low Frequency Observatory, lo strumento da oggi operativo presso la stazione sperimentale HeRA del Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH-SOSO) nei pressi di Medicina (BO). Grazie alle collaborazione del RADIO WAVES BELOW 22 kHz con il suo progetto OPEN LAB, l'osservatorio intende contribuire alla raccolta dati in questa particolare zona della banda radio dove si stanno accentrando gli interessi dei ricercatori in vari settori: dalla sismologia ai fenomeni in atmosfera come fulmini, fulmini globulari, TLE (Transient Luminous Events) e più generalmente i Luminous Transient Phenomena in the atmosphere.

Medicina: il container dove alloggia ULFO





domenica 26 agosto 2012

"That's one small step for [a] man, one giant leap for mankind"

Un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l'umanità. Queste le prime parole del primo uomo sulla Luna. Era Neil Armstrong ed era il 20 luglio del 1969.  Oggi il "moonwalker" storico e per eccellenza è scomparso a 82 anni a seguito di complicazioni post operatorie per un intervento al cuore.
Assieme a Edwin 'Buzz' Aldrin e Michael Collins su una navicella spaziale battezzata Aquila, dodici anni dopo il lancio del primo satellite artificiale URSS, riagganciava gli USA alla testa della conquista spaziale: "Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata", proclamava il comandante della missione, questo ingegnere dell'Ohio considerato, da giovane, un po' nerdy, imbranato. Sembra quasi un film hollywoodiano, ma è una realtà della storia dell'umanità.

aggiornamento del 27 agosto 2012
Science@NASA invita a leggere una storia retrospettiva  
su Neil Armstrong e Buzz Aldrin: la storica visita al Mare della Tranquillità.
Full Story qui


mercoledì 8 agosto 2012

NUBI NOTTILUCENTI E METEORE

Le nubi nottilucenti, 'NLC' secondo le nuove ipotesi scientifiche un ingrediente chiave per la formazione delle NLC giunge dallo spazio esterno.

 "Abbiamo rilevato pezzi del cosiddetto 'fumo di meteora', ovvero micro-meteoriti inserita nelle nuvole nottilucenti", riferisce James Russell di Hampton University, ricercatore principale della missione AIM NASA per studiare il fenomeno. "Questa scoperta supporta la teoria che la polvere meteorica, definita Meteoric Smoke, fumo meteoritico, è l'agente di nucleazione attorno al quale le NLC si formano".

Le prime ricerche sulle NLC risalcono alla fine del 19esimo secolo.  specialmente al Nord, osservatori del cielo li notarono nel 1885 circa due anni dopo l'eruzione del  vulcano Krakatoa La cenere dal vulcano indonesiano causò immediatamente splendidi tramonti. Un osservatore in particolare, il tedesco T.W. Backhouse, che è spesso accreditato come lo  scopritore delle NLC.
La cenere del Krakatoa come unica causa delle prime NLC col tempo sbiadì poiché dopo oltre 120 anni le NLC sono ancora sufficientemente osservate, e forse anche aumentate.

Mark Hervig, del GATS Inc, che ha guidato il team che ha trovato la connessione extraterrestre, afferma:  ".... abbiamo scoperto che circa il 3% di ogni cristallo di ghiaccio in una nuvola luccica è meteoritico"

Il sistema solare interno è disseminato di meteoroidi di tutte le forme e dimensioni - da un asteroide di una certa dimensione a granelli microscopici di polvere. Ogni giorno la Terra divora tonnellate di materiale, per lo più di piccole dimensione. Quando un meteoroide ha colpisce la nostra atmosfera e brucia, si lascia alle spalle una nebbia di minuscole particelle sospese ad altitudini dai 70 ai100 km sopra la superficie terrestre.

Non è un caso, secondo i ricercatori che la NLC  si formino a 83 km di altezza, esattamente all'interno della zona di "fumo di meteora".


fonte:  http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2012/07aug_meteorsmoke/

sabato 4 agosto 2012

TRAPPA GROUP [TRAnsient Plasmas in Planetary Atmospheres]

Il gruppo TRAPPA opera in Spagna dal 2008 sotto gli auspici della CSIC, Agencia Estatal Consejo Superior de Investigationes  Cientificas,  e IAA, Istituto de Astrofisica de Andalucia.


A giugno di quest'anno, il gruppo spagnolo ha organizzato, unitamente ai due enti che lo supportano il  
TAS-IS  [Thunderstorm Effects on the Atmosphere-Ionosphere System], Summer School 

a Torremolinos, Malaga. Qui li programma e qui i proceedings

TAS-IS vede un centinaio di ricercatori internazionali impegnati dal 2011 al 2016 a preparare la comunità di ricerca europea ed internazionale per le missioni spaziali ASIM [*] e TARANIS [*] previste per il 2013 e il 2014. 
Le missioni analizzeranno le proprietà delle nubi temporalesche, le onde gravitazionali atmosferiche e le scariche elettriche in questi eventi. Si studieranno, con strumenti dedicati, i TLE e i TGF e le loro possibili correlazioni. Per la prima volta, inoltre, le osservazioni avverrano simultaneamente dallo spazio, tramite satelliti artificiali (vedi post del 15 luglio, Eventi Luminosi Transitori: ISS "Expedition31" cattura "red sprite"), e da terra con postazioni di monitoraggio ma anche con palloni lanciati a varie altitudini 


venerdì 3 agosto 2012

ANCHE IN ITALIA LA BIBLIOTECA DIGITALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA


Informazioni, dati e documenti saranno messi a disposizione  della comunità scientifica e della società civile. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra CNR e MIUR: il primo progetto del genere in Italia, anche per colmare il nostro gap nel contesto internazionale. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative previste dall’Agenda digitale italiana

Una biblioteca digitale aperta alla comunità scientifica e al sistema Paese: istituzioni, imprese, cittadini. Questa l’iniziativa attivata in collaborazione dal Dipartimento per la digitalizzazione della Pa e l'innovazione tecnologica e dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), nell'ambito del protocollo di intesa siglato dal ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo e dal Presidente del CNR, Luigi Nicolais.
“In internet, le biblioteche digitali rappresentano spazi aperti, reali e virtuali, dell’informazione e della conoscenza, indipendentemente dalla collocazione fisica dei dati e dalla localizzazione dell’utenza”, commenta il ministro della ricerca, Francesco Profumo. “Questo progetto, denominato ‘Science & technology digital library’, prevede la realizzazione di servizi innovativi che consentano l’accesso e il riutilizzo dei dati scientifici e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate. L’obiettivo è assicurare la massima diffusione della conoscenza quale elemento fondamentale per il progresso civile, economico e culturale, rendendo trasparenti e comprensibili i processi della ricerca scientifica e tecnologica (open science) e disponibili i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici (open access)”.
La ‘Science & technology digital library’ si inserisce tra le iniziative dell’Agenda digitale italiana che mirano a sfruttare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per favorire innovazione, crescita economica e competitività, in linea con l’Agenda digitale europea (Strategia Eu 2020). “Questa biblioteca digitale, la prima del genere in Italia, prende le mosse dal nostro articolato sistema bibliotecario, caratterizzato da multidisciplinarietà e specializzazione dei servizi”, spiega Maurizio Lancia, direttore dell’ufficio Sistemi informativi e documentali del CNR. “E punta a favorire l’interconnessione, l’interoperabilità e lo scambio di dati e informazioni con i principali sistemi informativi nazionali e internazionali, a potenziare e qualificare ulteriormente i servizi digitali già offerti e a porre le basi per un Sistema nazionale dell’informazione scientifica. Nella logica ‘open’, il progetto favorirà strategie e iniziative cooperative per l’accesso aperto e certificato a pubblicazioni scientifiche, documenti di ricerca, dati scientifici, tecnici, statistici, attività e programmi di ricerca, expertise”.
Rispetto al contesto internazionale, la produzione bibliografica, i dati e i documenti nel nostro Paese risultano meno accessibili e scarsamente integrati a causa dell’insufficienza di strategie e progetti mirati. “Il Cnr in tale contesto può, per vocazione, profilo istituzionale e competenze, interpretare il ruolo di centro di riferimento nazionale per lo sviluppo di sistemi e servizi per l’accesso aperto e trasparente all’informazione e alla conoscenza scientifica”, commenta il presidente Luigi Nicolais. “Le recenti iniziative dell’Ente per la razionalizzazione dell’acquisizione e gestione delle risorse bibliografiche e per il potenziamento di molti servizi rappresentano un primo passo in tale direzione”.
“Questo progetto rappresenta un esempio di collaborazione strategica e fattiva tra istituzioni attivamente impegnate nel processo di rinnovamento della pubblica amministrazione”, spiega Paolo Donzelli, direttore generale dell’Ufficio studi e progetti per l’innovazione digitale del Dipartimento, “e costituisce una componente importante delle numerose iniziative nazionali mirate a innovare l’interazione tra istituzioni e società civile”.
I servizi saranno profilati sulle diverse esigenze dell’utenza. Per favorire le nuove professionalità nei settori bibliotecari, informativi e documentali, il progetto prevede anche un servizio di formazione a distanza attraverso percorsi e strumenti didattici innovativi “che potrà aprirsi verso la ‘Collective intelligence’ con l'aiuto di tecnologie di ultima generazione come il web semantico”, conclude Lancia.
Un altro step è rappresentato dalla realizzazione - nella Biblioteca centrale del CNR, depositaria della produzione scientifica e tecnologica nazionale - di uno spazio multimediale e polifunzionale interattivo, in collegamento costante con il patrimonio di competenze dei nostri ricercatori. Gli utenti potranno usufruire del supporto di personale specializzato, con particolare attenzione alla fruizione di spazi e servizi per l’utenza diversamente abile.
Ufficio Stampa CNR

giovedì 19 luglio 2012

UN'ATMOSFERA ARTISTICA PER I FENOMENI LUMINOSI IN ATMOSFERA

Vittoria Chierici è pittrice e film maker. Nata a Bologna nel 1955 e qui laureata all'Alma Mater Studiorum  nel 1979 in Storia dell'Arte presso il DAMS (Dipartimento di Musica e Spettacolo). Ha vissuto in diverse città, tra cui Milano e New York, dove attualmente risiede e opera.
Nel 2007 assiste con interesse, durante una sua sosta a Bologna, alla nascita dello Smart Optical Sensors Observatory, un sistema di video monitoraggio automatico per i fenomeni in atmosfera del CIPH, Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen. 
Lei, visual artist, percepisce particolarmente l'originalità delle immagini raccolte dalle telecamere di monitoraggio dei fenomeni in atmosfera frutto della casualità, delle performance delle telecamere ad alta sensibilità  ma anche dalla moltitudine delle cose e degli eventi che appaiono nella bassa, media e alta atmosfera: tutti elementi importanti per un creativo.
L'irrompere nello schermo video di uccelli in volo, ma anche in sosta presso le telecamere con il loro sbattere di ali per mantenere un equilibrio precario, appoggiati alle strutture portanti, intervallati dalle luci di posizione di aerei solcanti i corridoi a loro riservati, ma anche il comparire fuggevole di meteore e bolidi, il cadere di fiocchi di neve, l'alternanza di albe e tramonti della nostra Luna, ai quali si affiancano, meno rari di quello che si potrebbe pensare, eventi ancora in massima parte da comprendere nei loro complessi meccanismi, come i TLE, Transient Luminous Events, i "fenomeni luminosi transitori" che devono alle loro incredibili dimensioni e collocazioni (chilometri di ampiezza ad una altitudine dai 40 ai 90 chilometri) ma anche alla loro cortissima vita, (millesimi di secondo, tanto da rendersi, praticamente, invisibili all'occhio umano) i loro esotici nomi: Red Sprite, folletti rossi, Elves,  elfi, Pixies (mitica creatura del folklore celtico), ecc.
Il CIPH colleziona questa casistica per l'artista bolognese che ha in mente un "film d'arte", ovvero un montaggio dei vari spezzoni, da questo insieme nasce "Luci in the sky", una traccia visiva diretta da  Yuko Takebe accompagnata dalla musica originale al violino elettrico di ANA Milosavljevic sotto la supervisione di Vittoria Chierici: il team di Luci in the sky .

Luci in the sky
Il video
Painting di Vittoria Chierici
Facebook

domenica 15 luglio 2012

EVENTI LUMINOSI TRANSITORI: ISS "EXPEDITION 31" CATTURA "RED SPRITE"

Red Sprite (folletto rosso) è la definizione con la quale i ricercatori hanno battezzato una particolare visualizzazione ottica di quelli, che più seriamente, e correttamente, sono definiti Eventi Luminosi Transitori  (Transient Luminous Events: TLE).
Ricorrendo a nomi più propriamente del regno folkloristico e favolistico del Nord Europa,  varie e diverse visualizzazioni ottiche sono state catalogate dagli scienziati: Elfi (Elve), Troll, Gnomi, Pixie (un folletto del folklore anglosassone), ecc. Ma vi sono anche definizioni meno fantasiose come, ad esempio "blue jet", "upward lightning", "blue starters", "gigantic jets", ecc

Questi TLE possono presentarsi singoli o raggruppati (cluster) e possono essere registrati anche nella controparte radio delle basse e bassissime frequenze (VLF e ULF).
Si verificano ad una altitudine dai 50 agli 80 chilometri  nell'atmosfera. E possono avere estensioni di alcune decine di chilometri, esono generati in celle temporalesche, in relazione a fulmini.

Secondo alcuni autori la loro esistenza venne ipotizzata fin dagli anni '20 del '900 ma furono osservati e documentati per la prima volta nel 1989 e ricevettero una conferma da una campagna di ricerche svoltasi nel 1994. Furono documentati, questa volta però dallo spazio verso la Terra, anche dalla sfortunata e tragica missione spaziale STS 107 (COLUMBIA)

"Giorno 6 della missione  (21gennaio 2003) ... Lo specialista del carico utile 
dell’Agenzia Spaziale Israeliana Ilan Ramon...
è riuscito a riprendere nell’alta atmosfera i fenomeni elusivi
conosciuti come "spettri" e "folletti" utilizzando l’attrezzatura MEIDEX"


credit Yoav Yair, Open University of Israel


A Ramon è dedicato un team che si occupa presso l'Università di Tel Aviv di TLE, qui info sull'incidente allo Space Shuttle Columbia.


Alcuni mesi fa, in aprile, la stazione spaziale internazionale ISS riprendeva un "red sprite" durante la "Expedition 31"  mentre viaggiava a sud-est dal centro di Myanmar (Birmania) a nord della Malesia. Le immagini fisse, tratta da un documento video visibile nella pagina della NASA,  fanno parte di un time-lapse movie raccolti alle 13:41--13:47 (TU:Tempo Universale) il 30 aprile 2012. Lo sprite si verifica circa 6 secondi dall'inizio del video, sopra un luminoso lampo gamma nel quadrante in alto a destra.

VIDEO © 2012 NASA

I TLE sono difficili da osservare perché durano solo per pochi millisecondi e si verificano al di sopra di formazioni temporalesche da qui la relativa difficoltà di oservarli da terra perchè ostacolati all'osservazione dalle nuvole stesse che li producono. Possono, inoltre, inviare impulsi di energia elettrica verso la ionosfera.

In Italia la prima osservazione documentata di TLE è del 2007 ed è della nostra stazione di monitoraggio SOSO, allora collocata a Idice di S.Lazzaro di Savena, Bologna.
In Italia poi creato e organizzato uno dei network amatoriali, (amatoriale nella forma, ma professionale nei fatti) più attivi, anche a livello internazionale, per il monitoraggio dei TLE: IMTN, Italian Meteor and TLE Network, che si occupa, con altrettanto successo, di meteore e bolidi. Oggi oltre alle videocamere a corpetura quasi totale della Penisola,  dispone al momento di almeno tre postazioni TLE TRACKER in grado di posizionare automaticamente  le videocamere verso le celle temporalesche, permettendo la registrazioni anche a centinaia di chilometri di distanza di TLE.
Uno di questi strumenti è presso la stazione sperimentale SOSO-HeRA a Medicina (BO), gli altri a Ferrara e in Toscana.


la stazione sperimentale SOSO-HeRA



Per meglio comprendere e studiare il meccanismo di generazione dei TLE, i tassi di occorrenza globali, le distribuzioni di fulmini e TLE e la relazione tra fulmini, TLE e TGF (Terrestrial Gamma-ray Flashes) nei prossimi mesi, se non ra poche settimane, (appena vi saranno le condizioni ideali), dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sarà attiva la missione JEM-GLIMS (Global Lightning and sprIte MeasurementS on JEM-EF [Japanese Experiment Module - Exposed Facility])  una piattaforma esterna con numerosi strumenti ottici e radio che nelle intenzioni del team internazionale di ricercatori sui Transient Luminous Events dovrebbero dare anche risultati innovativi come la contemporanea rilevazione da terra e dallo spazio di un medesimo evento,  missione particolarmente impegnativa viste le caratteristiche del fenomeno che nelle sue prime manifestazioni, ricordiamo, veniva definito "elusivo" e subito battezzato con un nome tutt'altro che "tecnico", ma leggendario e mitico: "Folletto Rosso".

JEM-GLIMS Mission
Earth Observation from the International Space Station Current status and future (p.8)






sabato 7 luglio 2012

SU ATTIVITA' SISMICA IN GENERALE E PIANURA PADANA IN PARTICOLARE

Dopo un periodo di (voluto) silenzio, in chiusura di settimana indichiamo il blog dell'INGV  per aggiornamenti sulla situazione in generale e per la situazione della pianura padana emiliana in particolare, di puntare qui

Molto meglio riferirsi ad una fonte ufficiale come l'INGV, piuttosto che rincorrere flash mediatici se non addirittura chiacchiere disordinate.
Dal blog dell'INGV che abbiamo più sopra indicato possiamo trarre anche numerosi stimoli di discussione sempre, magari, con una grande attenzione ai problemi concreti della gente che vive nelle zone di crisi da terremoto.
Abbiamo dato una occhiata a cosa si dice, ad esempio nella Rete, della grande crisi che ha investito la filiera dei prodotti biomedici nel modenese e con sgomento abbiamo visto che le notizie non sono molte ma soprattutto non sono aggiornate come ci si aspetterebbe.

aggiornamento del 18 luglio 2012 ore 22.30
si accede al post TERREMOTO PIANURA PADANA EMILIANA: rapporto macrosismico degli effetti dei terremoti del 20 e del 29 maggio

aggiornamento del 31 luglio 2012 ore 11.30
puntando qui
si accede al post TERREMOTO PIANURA PADANA EMILIANA: le domande più frequenti dagli incontri con la popolazione
 

giovedì 28 giugno 2012

RUMORS: A LATERE MA BEN DENTRO ALLE CRISI SISMICHE DEL NOSTRO PAESE

l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha pubblicato ieri 27 giugno sul suo blog INGVterremoti un post intitolato "Rumors: chiacchiere, voci e dicerie sui terremoti della Pianura Padana". Dopo aver bene specificato la definizione di "RUMOR", tratta da Wikipedia, e specificato che: "Studi più recenti affermano che la trasmissione dei rumors è probabilmente indicativa di un “processo di interpretazione collettiva” (sensemaking). La forza del rumor è interpretata come una funzione complessa di ansia e di incertezza" e che per i due mesi di attività sismica il rumor si è ben evidenziato anche nella Pianura Padana "... a partire dalle scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012, hanno generato e continuano a produrre una grande varietà di voci e dicerie che riguardano i temi legati al terremoto, i suoi effetti, le possibili cause, le previsioni future. Spesso queste dicerie non corrispondono a verità, anzi creano inutile allarmismo e confusione. a partire dalle scosse più forti del 20 e del 29 maggio 2012, hanno generato e continuano a produrre una grande varietà di voci e dicerie che riguardano i temi legati al terremoto, i suoi effetti, le possibili cause, le previsioni future. Spesso queste dicerie non corrispondono a verità, anzi creano inutile allarmismo e confusione."
Il post non menziona meglio i temi o il contenuto di queste dicerie ma invita la gente di quei luoghi (specialmente) ad aderire alla stesura di un form elaborato da Progetto EDURISK.

Ci limitiamo all'informazione senza esprimere valutazioni o altro, magari con la speranza che una seria discussione generata in ambienti appropriati (sociologi, psicologi, massmediologi...) dia qualche linea per il futuro su come gestire almeno i media per un serio contributo alla risoluzione dei problemi della gente, e qui facciamo nostra la conclusione del blog INGV "... quella di favorire un processo di educazione e informazione scientifica sempre più ampio e dedicato al grande pubblico; accettando la sfida di portare l’attendibilità, l’accuratezza e la profondità della scienza nella divulgazione"

mercoledì 27 giugno 2012

AGGIORNATO IL WEB-SITE del COMITATO ITALIANO PER IL PROGETTO HESSDALEN

E' stato aggiornato il sito web del Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen (CIPH). 
Puntando direttamente su http://www.itacomm.net/ph/CIPH/HESSDALEN_2012.html si accede ad una pagina che illustra il le prime fasi d'installazione di tre videocamere per il monotoraggio automatico della bassa e media atmosfera nella valle norvegese di Hessdalen. 
Per altre info riguardanti le nostre attività, il materiale raccolto e prodotto dal CIPH dal 2000 ad oggi, anche attraverso oltre dieci missioni in loco, si può navigare nel sito suddetto.
Grazie per l'attenzione

il team CIPH-SOSO

TRIANGOLAZIONE ITALIA-CROAZIA DI UN BOLIDE

Una serie di di registrazioni strumentali (video) contemporanee hanno permesso all'Italian Meteor and TLE Network  (IMTN) e all'omologa rete croata Croatian Meteor Network di triangolare un altro evento bolidare dando ancora più sostengo alla collaborazione che vede da qualche tempo particolarmente impegnati i due network sulle opposte sponde adriatiche ma che ha come obiettivo una sorta di federalizzazione delle stazioni di monitoraggio  meteorico in (particolarmente) Europa centro-orientale

Italian Meteor and TLE network (IMTN)
Polish Fireball Network (Pracownia Komet i Meteorów, PKiM)
France BOAM network (Base des Observateurs Amateurs de Météores)
Hungarian Meteor Network (Magyar Hullócsillagok Egyesület)
Slovak VideoMeteor Network (SVMN)
Central European Meteor Network (CEMeNt)

il bolide in oggetto è stato osservato e registrato il 20 giugno di quest'anno e subito oggetto di un report di IMTN
La stazione CIPH di Medicina (BO) ha fornito un videofilmato

ATIVITA' SISMICA IN SICILIA

Senza soluzione di continuità l'attività sismica italiana. Ora si sta incrementando la serie di scosse in Sicilia
se si vogliono inviare informazioni su effetti sismici correlati o correlabili ad eventi sismici, compilare l'apposito questionario INGV

mercoledì 20 giugno 2012

TERREMOTO IN PIANURA PADANA: INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

"L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), d’intesa con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), la Regione Emilia Romagna e le amministrazioni locali e in collaborazione con le componenti del sistema di protezione civile, promuove iniziative di informazione rivolte ai cittadini delle aree colpite dal terremoto con l’obiettivo di migliorare la capacità di affrontare l’emergenza delle singole persone e delle comunità"

Da leggere qui

I DATI SUL TERREMOTO ARRIVANO DAGLI SMARTPHONE

Il quindicinale a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ALMANACCO DELLA SCIENZA, pubblica sul numero 10 del 6 giugno di quest'anno un articolo sul GEO SDI
e da questo riprendiamo:

"Ogni smartphone Android o iPhone presente nelle aree colpite, se dotato di Gps (Global positioning system) e camera fotografica, può trasformarsi in un terminale in grado di inviare immagini e dati con riferimenti spaziali e cronologici precisi" spiega Dimitri Dello Buono dell'Imaa-Cnr che dirige il team di 'GeoSdi'. "Crolli, danneggiamenti, situazioni di difficoltà, potranno così essere segnalati e diventare parte del sistema informativo in tempo reale".
"Sul sito del progetto (www.geosdi.org) sono disponibili le informazioni e gli applicativi (in forma di Apps o Apk) da scaricare per poter effettuare i rilievi nelle aree del terremoto con il proprio smartphone. "Sarà sufficiente scattare una foto, compilare una breve scheda tecnica e inviare tutto al sistema. Le informazioni diventeranno parte dello scenario cartografico dell'area del sisma visibili a chiunque abbia accesso ad internet"
e l'articolista conclude:
"Chi vuole collaborare a testare il sistema e conoscere i dati inerenti al sisma in Emilia può farlo utilizzando il geoportale pubblico: http://maps.geosdi.org/, (login: demo; password: demo). Per scaricare l'applicativo per gli smartphone android: http://www.geosdi.org/index.php/en/blog-en/item/utilizzo-di-geosdi-geopoints-per-le-segnalazioni-di-danno; per accedere alla pagina del blog e dei commenti: http://www.geosdi.org/index.php/it/blog/item/geosdi-per-il-sisma-in-emilia-romagna/ "


lunedì 18 giugno 2012

APPROFONDIMENTI SUI MECCANISMI DEL TERREMOTO

La nostra attenzione va ancora, come riteniamo giusto, al terremoto che da quasi un mese occupa  la vita degli italiani particolarmente per i danni al tessuto produttivo delle zone interessate.
Il blog dell'INGV offre ora la possibilità di approfondire alcuni aspetti dei meccanismi degli eventi sismici. Un obiettivo questo, a nostro avviso, importante per affrontare soprattutto il dopo-terremoto, ma non solo nel senso della necessaria ricostruzione e della completa riattivazione delle eccellenze produttive di queste zone, ma anche della indispensabile necessità di convivenza nella attività sismica fatte salve le necessarie precauzioni.
Consigliamo ai nostri lettori di seguire le informazioni sulla natura dei terremoti contenuti all'indirizzo BLOG-INGV 

sabato 16 giugno 2012

REPORT INGV SU TERREMOTI EMILIA-ROMAGNA

Puntando >QUI< si accede al report INGV dal titolo "Terremoti in Pianura Padana Emiliana: aggiornamento al 16 giugno ore 15:30"
 
Andamento nel tempo dell’attività sismica nella regione Emilia-Romagna (©INGV)
 

venerdì 15 giugno 2012

TERREMOTI: COLLABORARE ALL'INFORMAZIONE

E' possibile collaborare alla raccolta dati ed informazioni su terremoti seguendo poche indicazioni
dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) -> qui <-
Distribuzione dei corrispondenti fissi
mappatura degli iscritti al servizio Info-Terremoti INGV

martedì 12 giugno 2012

sabato 9 giugno 2012

SISMA FRIULI-VENEZIA GIULIA M 4.5

 
informa di sisma avvenuto in zona Prealpi Venete alle ore 04:04:56 locali del  09 giugno 2012 (02:04:56 09/Giu/2012 - UTC). 
 
 http://cnt.rm.ingv.it/data_id/7223201240/map_stations.jpg 
 
ricordiamo che ad inizio anno 2011  la zona fu teatro di una vasta serie di boati e rumori vari messi in relazione dal nostro blog ai "brontidi".

In questo momento non si hanno notizie di boati o altri eventi correlabili questa scossa sismica. L'evento è stato nettamente percepito anche a Trieste, Udine e Venezia.

lunedì 4 giugno 2012

venerdì 1 giugno 2012

TERREMOTO EMILIA-ROMAGNA: UN AIUTO DIRETTO A MIRANDOLA

SERVONO CONTRIBUTI ECONOMICI 

(E NON AIUTI MATERIALI)

Il Comune di Mirandola informa che al momento servono contributi economici e non aiuti materiali.
Si ringraziano tutti coloro che hanno dimostrato grande sensibilità verso le popolazioni colpite.
Per aiutare i cittadini mirandolesi e le popolazioni terremotate sono state attivate iniziative 
dal Comune di Mirandola, dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna. 
 
COMUNE DI MIRANDOLA
E' possibile effettuare un versamento in denaro direttamente al Comune di Mirandola:
codice IBAN IT 87 N 0503466850000000005050,
con causale "terremoto maggio 2012".

PROVINCIA DI MODENA
E' attivo un conto corrente per raccogliere risorse da devolvere alle persone colpite dal terremoto: intestazione "Provincia di Modena Interventi di solidarietà",
codice IBAN IT 52 M 02008 12930 000003398693
causale "terremoto maggio 2012".
 

giovedì 31 maggio 2012

NUOVO BLOG DELL'INGV



Con l'apertura dedicata alla conferenza stampa del 30 maggio sul terremoto della Pianura Padana Emiliana, il nuovo blog INGVterremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

mercoledì 30 maggio 2012

TERREMOTO IN EMILIA-ROMAGNA aggiornamento

L'Emilia-Romagna è in ginocchio? 
In "ginocchio" non si cammina... aiutiamola a rialzarsi.
Ora.


45500

lunedì 21 maggio 2012

ATTIVITA' SISMICA DEL 20 MAGGIO 2012

Il nostro blog-news si è spesso occupato di argomenti inerenti agli aspetti meno ricordati o conosciuti dell'attività sismica, le possibili correlazioni con altre tipologie di eventi e gli aspetti più controversi legati alle metodologie di ricerche, ivi comprese le varie proposte legate alla possibile, o meno, previsionalià dell'evento sismico.
Anche in questa occasione riteniamo di dover renderci disponibili a qualche genere di contributo  se non direttamente alla ricerca, almeno a livello di documentazione e di raccolta di dati, invitando i nostri visitatori ad inviare notizie e informazioni sempre accurate sui soggetti di cui ci occupiamo, nell'apposita sezione dedicata ai commenti a questo post. 
Chi per ragioni personali preferisce un contato diretto può inviare una e-mail 

riportare sempre data ed orari, località e condizione durante l'evento (all'aperto, in casa, in auto)

1) BRONTIDI e SUONI del TERREMOTO. Percezione di rumori e suoni prima, durante e dopo scosse sismiche.

2) EQL (luci sismiche). Eventi luminosi prima, durante e dopo scosse sismiche. Dettagliare se trattasi di fenomeno transitorio o meno e se accompagnato da rumore o suono.

3) Comportamenti ritenuti anomali di animali o cose (ivi comprese anomalie elettromagnetiche [radio-televisione-telefoni, ecc]; anomala presenza di polle d'acqua o rialzo delle faglie freatiche; liquefazione terreno, ecc.)

Grazie per la collaborazione
R.C. 


domenica 13 maggio 2012

NUOVE TECNICHE DI MONITORAGGIO DEI TLE


Dal 2007, quando, recependo gran parte degli stimoli espressi nell'International Projet Hessdalen Workshop  (IPHW2006) svoltosi nell'estate 2006 presso la sala del Visitor Center dei Radiotelescopi di Medicina (BO) che raccomandavano una attenzione particolare all'uso del monitoraggio strumentale automatico dei fenomeni luminosi in atmosfera, il CIPH si è dato come mission la progettazione e la realizzazione di strumentazione specifica.
I relatori convenuti a Medicina, avevano inoltre anche auspicato che l'osservazione fosse multi-strumentale, ovvero non solo nel campo degli eventi otticamente rilevabili, ma anche nella ormai accertata controparte radio, ovvero le "firme" lasciate da molteplici fenomeni otticamente rilevabili (aurore boreali, bolidi e superbolidi,  meteore, fulmini, fulmini globulari, TLE (Transient Luminous Events: sprite, gigantic jet, blue jet, ecc) nelle bande radio più basse dello spettro elettromagnetico
ELF (Extremely low frequency) 3–30 Hz
ULF (Ultra low frequency) 300–3000 Hz
VLF (Very low frequency) 3–30 kHz
 

Nasceva in quell'anno lo Smart Optical Sensors Observatory (SOSO) e immediatamente gli sforzi furono premiati con la "cattura" dei primi sprite sul territorio italiano. Esperienza questa che ben presto ha entusiasmato alcuni astrofili italiani impegnati nella rilevazione ottica di meteore, bolidi e superbolidi, ma che non avevano mai individuato TLE nelle loro riprese. Da lì la nascita dell'Italian Meteor and TLE Network (IMTN) nel 2009, fortemente voluto e sostenuto dal CIPH. I  risultati ottenuti hanno premiato questa impresa e oggi IMTN conta, sul territorio italiano, oltre 20 stazioni un forum e un sito web attivi, la partecipazione ad alcuni contributi su riviste peer review  e vari interventi a convegni internazionali.

 la copertura pressoché totale delle telecamere del network IMTN

Quest'anno per il CIPH è il 12 anno di attività. Una decina di missioni in Norvegia dal 2000 ad oggi  decine di articoli pubblicati sui suoi siti WEB*; partecipazioni referenziate in tesi di laurea, interventi in documentari ispirati dalle ricerche nella valle norvegese. Il CIPH, inoltre, cura un database bibliografico  dedicato ai LTPA, Luminous Transient Phenomena in the Atmosphere.
Per confermare il suo impegno nella ricerca, il CIPH, al cui suo acronimo, (Comitato  Italiano per il Progetto Hessdalen) si accompagna sempre più spesso  l'altro acronimo SOSO (Smart Optical Sensors Observatory), in questi primi mesi del 2012 ha dato inizio ai test di un nuovo strumento per il monitoraggio dei TLE basato sul prototipo progettato e realizzato da Nico Montigiani, uno dei fondatori di IMTN, come contributo alla ricerca sui TLE. Si tratta di una versione motorizzata di una normale telecamera e il suo container usata per la ripresa di LTPA. Può muoversi sul piano orizzontale (pan) e verticale (tilt) creando così un sistema altazimutale sufficientemente preciso per puntare la camera nella zona dove si stanno verificando celle temporalesche, che sono generatrici dei TLE. I risultati di questo tipo di strumento, chiamato TLE TRACKER, ci sono già e almeno una volta è stata possibile una correlazione ottico-radio anche se da parte di due diverse stazioni di monitoraggio: quella di Montigiani, in Toscana e la stazione di Cumiana diretta da Renato Romero. Attualmente nel network IMTN operano tre strumenti analoghi, a Ferrara (Ferruccio Zanotti) in provincia di Firenze,  a Scandicci (Nico Montigiani) e in provincia di Bologna, a Medicina (CIPH-SOSO)
La versione del TLE-TRACKER del CIPH-SOSO è stata sviluppata in linguaggio Python ed è operante su multi-piattaforma (WINDOWS, LINUX e MAC).

montaggio del pan-tilt


FOV (Field of View) del TLE-TRACKER: la linea azzurra indica i target

lo shelter HeRA-SOSO collocato a Medicina


I primi TLE catturati dal "tracker" sono stati registrati nella notte tra il 12 e il 13 maggio di quest'anno



Lo stesso TLE ripreso dalla stazione IMTN di Ferrara (F.Zanotti)


 nel video l'animazione del tracciamento delle celle temporalesche


team manager SOSO TLE-TRACKER: Massimo Silvestri. 
Si ringraziano per la collaborazione Nico Montigiani, Massimiliano Mannucci, Diego Valeri, Ferruccio Zanotti

* CIPH, CIPH-SOSO